Di Lorena Naldi
La Calabria , così è chiamata , la terra dei mille sogni e dalle mille aspettative. La terra che ti accoglie a braccia aperte , qualunque strada scegli di percorrere.
Fin da piccoli, in Calabria, insegnano che se si vuole un futuro bisogna cercarlo altrove, “quanto più ti allontani da lei, tanto più riuscirai a tessere la trama dei tuoi progetti di vita; perché qui non è possibile; qui non cresce nulla; qui ogni germoglio viene estirpato alla radice”.
Bella e maledetta. L’unica terra in grado di farci provare odio e amore nello stesso tempo.
Quella punta di stivale , non è considerata parte importante della nostra Italia. Ma quando scegli di lasciarla , quando si sceglie di andare via e spostarsi in un altra città, ti porti con te , nascosto in un piccolo spazio della valigia , il profumo del peperoncino e l’odore del mare. Ma non tutti capiscono il valore di una ragazza o di un ragazzo calabrese. Molti sono i giovani del sud che si spostano per percorrere un percorso universitario o lavorativo in un altra città : veniamo definiti “terroni”, soprattutto al Nord. . Un dispreggiativo , che si usa molto spesso e che non ci si addice per niente. Vieni riconosciuta come la ragazza di un paese dove esiste solo la ndrangheta e la regressione, ci paragonano a dei ribelli ,sovversivi ,vagabondi , una ragazza del sud non sarà mai come una ragazza del nord,dicono. Solo perchè avendo più stabilità economica al nord ci si può permettere di studiare di andare a scuola senza problemi , mentre nel meridione tagliano i fondi alle scuole perchè non ci sono i soldi. Nonostante ciò, la ragazza del sud come la ragazza del nord, riesce a portare avanti gli studi. Pensano che le ragazze del meridione sono fragili , inghiottite dalle regole della non libertà da parte dei propri mariti, ma non è così. Ci deridono, prendono in giro il nostro accento , il nostro dialetto , come se il loro fosse migliore. Ci criticano e giudicano, anche il modo di vestire. Guardano ogni cosa con disprezzo, alimentati da una voce di sottofondo che grida con idiota ironia, che : “Il meridione fa schifo” , i terroni devono restare emarginati , nel proprio paese, senza lavoro, senza futuro.
Il valore di una ragazza del sud lo si vede dal suo vissuto, dalle cose che racconta. Dalle difficoltà che ha dovuto superare in una terra inghiottita dal sapere politico. Un razzismo vero e proprio. Che ormai non esiste più, finalmente ci accettano per quello che siamo: ragazze italiane. Oramai la donna calabrese riesce ad infondere i propri valori , difendendo la propria terra , non ci sono più stati episodi del genere, ovvero di razzismo verso i meridionali. La differenza sostenziale sta nel fatto che il cuore di una ragazza del sud batte di più, prevale l’esperienza , l’educazione , i principi di una terra abituata alle difficoltà e a superarle, i principi di aiutare il prossimo. La ragazza del sud ti mostra la sua allegria , la sua spensieratezza , l’umiltà , l’amore , ti descrive ogni particolare della sua terra , dunque , studiare in altre città ormai è più semplice e non ci sono più le differenze che c’erano una volta. Bisognerebbe divulgare ancora di più , l’importanza della Calabria e delle persone che vivono in questa terra, come d’altronde lo sono tutte le persone delle altre città Italiane, quando si va al nord bisognerebbe essere guardate con orgoglio , per la bellezza , per quelle piccole luci di quei paesini vicini , che si riflettono nell’acqua del mare come un dipinto , quei paesini abbandonati, perchè le persone scappano per un futuro migliore. Insomma le ragazze del sud sono parte dell’Italia , e hanno il diritto di studiare , di lavorare come lo fanno tutti. Senza razzismo. Senza differenze.