Di Gabriele Dominici.
Parafrasando il titolo di un vecchio film si può dire che la partita è andata in questo modo: Allegri, l’allenatore della Juventus, il genio che è riuscito nell’impresa di ribaltare il risultato dell’andata con un’ottima mossa tattica e ad annullare il tanto temuto “cholismo”; i due compari Bernardeschi, che ha disputato una splendida partita, forse la sua migliore da quando veste bianconero, confezionando l’assist per il primo gol e procurandosi il calcio di rigore decisivo trasformato poi dall’altro compare, Ronaldo, re della serata, soprattutto il più atteso e di certo il più temuto dai colchoneros ormai da anni; ed il pollo, Simeone, caduto nella trappola di Allegri senza riuscire a trovare nessuna contromossa adeguata e non sapendo sfruttare il vantaggio che aveva ottenuto nella partita di andata.
Dopo la partita di andata, finita 2 a 0 per l’Atletico Madrid, l’allenatore toscano è stato molto criticato perché accusato di aver affrontato con troppa superficialità un ottavo di Champions League e soprattutto l’Atletico Madrid, una squadra che negli ultimi anni aveva raggiunto per ben due volte la finale della Coppa dalle grandi orecchie e che l’anno scorso ha vinto l’Europa League, quindi una squadra molto esperta in Europa ed inoltre stimolata dal fatto di poter giocare l’eventuale finale della massima competizione europea in casa, al Wanda Metropolitano.
Queste critiche mosse non solo dai giornalisti, ma anche dai tifosi, hanno messo in discussione sia l’allenatore stesso che alcuni giocatori, primo fra tutti CR7, il cui acquisto sembrava non essere all’altezza delle aspettative; per questo la Juventus, in tutte le sue componenti, è stata chiamata ad una grande prova d’orgoglio, fornendo una grande prestazione conclusasi con una vittoria netta per 3-0, ottenendo la qualificazione ai quarti di finale e acquisendo una maggior consapevolezza di poter arrivare fino in fondo.
Un capitolo a parte lo merita Cristiano Ronaldo, che ha iniziato la sua partita già a partire dal riscaldamento, durante il quale ha incitato tutti i suoi compagni di squadra uno ad uno, dimostrando a tutti coloro che lo hanno criticato per essere un giocatore sì straordinario ma che pensa solamente ad infrangere record personali, di essere più di questo, un trascinatore, un vero e proprio leader.
Cristiano Ronaldo è salito in cattedra, come al suo solito, ha ribaltato il risultato realizzando una splendida tripletta ad un ottavo di Champions contro una squadra ostica, dimostrando per quale motivo è stato acquistato a quelle cifre, neanche troppo esagerate per i prezzi contemporanei e per le sue qualità, e confermando che lui sia il re di questa coppa; prestazione da 10, ma senza lode, per via del gestaccio fatto nei confronti dei tifosi dell’Atletico Madrid, che non ti aspetti da un giocatore come lui.
Passa in secondo piano la magnifica prestazione di Bernardeschi che, schierato a sorpresa in una posizione insolita, mezzala e trequartista, segue alla perfezione il piano tattico di Mister Allegri e sfoggia le sue qualità migliori, fisicità e tecnica, facendo una prestazione anche lui da 10, giocando a tutto campo senza mai dare punti di riferimento alla difesa dell’Atletico che non è mai riuscito a prenderlo.
In ultimo troviamo il Cholo Simeone e il suo Atletico, i grandi assenti, che non sono mai riusciti a stare al passo dei giocatori bianconeri, ne fisicamente, ne tatticamente, ne tecnicamente.
Con questa grande vittoria la Juventus sicuramente rilancia la sua candidatura come finalista, sperando di scacciare i fantasmi del passato e riportare a Torino la coppa tanto ambita da tutti dopo lunghi 23 anni.