Di Giordano Tabbì.
Bruto avvio nel debutto di quest’anno per la Ferrari, la nuova vernice rossa opaca rispetta la gara del cavallino. In Australia domina la Mercedes con una doppietta da urlo, Bottas è imprendibile e stacca il compagno Hamilton di venti secondi abbondanti, levandosi così l’etichetta di “maggiordomo di Hamilton”. Il pilota finlandese ottiene anche il punto bonus, che da quest’anno viene assegnato a chi compie il giro più veloce. Terzo un po’ a sorpresa Verstappen e solo quarta e quinta le due Ferrari. Da segnalare anche l’ottimo esordio di Raikkonen che con l’Alfa Romeo arriva ottavo e lo sfortunato Ricciardo, idolo di casa in Australia, costretto al ritiro ai box anzitempo all’esordio con la Renault.
Un passo indietro per la Ferrari rispetto alle prove pre-campionato di Barcellona, dove si era imposta come scuderia da battere. Macchina, gomme e strategia, oggi non ha funzionato davvero nulla. La rivoluzione Ferrari parte male ma ha tutto il tempo per recuperare. La Mercedes si conferma in vetta, lì dove è stata nelle ultime stagioni, surclassando gli avversari.
“Perché vado così lento?”, questa la domanda di Vettel in radio al box e più o meno quella di tutti i sostenitori del cavallino, una domanda che descrive tutta la conduzione della gara della Ferrari e soprattutto del numero 5, che dopo una partenza comunque positiva non è stato in grado di gestire la terza posizione a causa dei mali una macchina che perde colpi. Il tedesco è successivamente riuscito a tenere la quarta piazza solo dopo le indicazioni del team via radio, che non hanno permesso a Leclerc di accelerare e superare così il compagno di scuderia. A fine gara il tedesco ha ammesso le difficoltà del mezzo, in particolar modo delle gomme. La Ferrari ora ha 15 giorni di tempo per rimettere apposto motore ed assetto e bilanciare il tutto con le gomme Pirelli. Certo ci si aspettava una gara differente, più grintosa e combattuta, invece della gara monotona e noiosa che è stata, solo la Honda è riuscita a mettere un po’ di pepe al GP con un Verstappen che è riuscito a tenere il passo di Hamilton, che ha pagato una bruttissima partenza, ma resta comunque il campione del mondo e dunque l’uomo da battere.
Nelle ultime 4 stagioni Vettel in Australia aveva ottenuto due terzi posti (2015 e 2016) e poi due vittorie (2017 e 2018), una partenza così brutta neanche lo stesso pilota tedesco se la aspettava, però il campionato è appena iniziato e come dimostrato negli ultimi anni, chi vince la prima non vince il titolo, dunque la Ferrari può ribaltare tranquillamente la situazione. Hamilton è diventato campione lo scorso anno vincendo la prima volta nel quarto GP della stagione, quello di Arzebaigian. La strada è ancora lunga e la Ferrari rosso opaco è pronta a stupire, magari illuminandoci come aveva fatto nei test a Barcellona e riuscire ad ottenere quel titolo che manca ormai da troppi anni.