Di Eleonora Gentile
Chi inizierà e chi invece l’ha già guardata, aspettandosi una serie denuncia sul caso delle baby-squillo dei Parioli ne rimarrà e ne è rimasto deluso perchè a mancare sono proprio lo scandalo,il pericolo e sopratutto la trasmissione di un messaggio positivo.
Una serie che avrebbe dovuto raccontarci una delle pagine più squallide e terribili della cronaca italiana, trasformando il tutto in un messaggio positivo alla società, sopratutto a quella adolescenziale, ci lascia con l’amaro in bocca.
Il 30 novembre 2018 è uscita la prima stagione di Baby, la serie che avrebbe dovuto affrontare lo scandalo delle baby squillo dei Parioli del 2013. Uno scandalo che coinvolse uomini insospettabili, padri di famiglia, rappresentati della classe politica e rispettabili personaggi della “Roma bene“. Uomini viscidi e squallidi che provavano piacere nel passare il loro tempo con delle minorenni. Delle volte ragazzine viziate che pur di avere una borsa griffata offrivano i loro servigi. E altre, perchè lo scandalo non coinvolse solo ragazze piene di soldi e vizi, famiglie finite in disgrazia che non potevano dare agi alle loro figlie “costrette” quindi a prostituirsi con la silenziosa complicità dei famigliari.
Una storia di liceali, ognuno con i suoi drammi, dove tutti hanno qualcosa da nascondere e ognuno è in cerca di se stesso.Vite che si intrecciano in relazioni di amicizia,amore,odio,sesso e droga.C’è la ragazza seria e di buona famiglia che dopo una serie di eventi si rende conto e di conseguenza cerca di allontanarsi , dall’ipocrisia in cui è cresciuta, il bullo misterioso che vive una fase di cambiamento fra il quartiere popolare da cui proviene e una nuova vita fra i ricchi, c’è la strana che va alle feste e frequenta solo persone più grandi, il bello, ricco e viziato che se la tira, e il ragazzo gay che non sa come dichiararsi.
Il tutto accompagnato da delle figure adulte incapaci, assenti, di cui non ci si può fidare. C’è la madre nevrotica e insoddisfatta, quella che spreca i soldi della figlia, il padre che si porta le amanti sotto casa e quello che padre non lo è mai stato.
La vicenda si svolge nel quartiere Parioli, che rappresenta un falso mondo perfetto, dove quello che conta è solo l’apparenza e che con le sue grandi speranze e regole soffoca tutti in gabbie dorate. E così ,come racconta la voce di Chiara, una delle protagoniste , all’inizio della prima puntata: “Viviamo in un acquario. Ma sogniamo il mare. Per questo dobbiamo avere una vita segreta.” Un acquario troppo stretto, una realtà pesante dalla quale bisogna ribellarsi. Stanche delle regole intraprendono una vita segreta che non ha e che ha inizio quando scende la notte, che è l’origine di tutto. Dove ogni cosa muta e si trasforma. Qui i mondi si mescolano, le mascherano cadono e celano la realtà , i buoni diventano cattivi, gli insospettabili compiono atti che li macchieranno per sempre e la purezza dell’adolescenza svanisce in “giochi” di trasgressione.Ma quando tutto questo viene raccontato in maniera positiva,nonostante le premesse e il punto di partenza così forte, la serie perde di spessore e di utilità.
Infatti in una società in cui,sopratutto nei giovani,non ha importanza chi sei, i valori che hai ma cosa possiedi (e possibilmente ciò che hai deve avere un certo valore), mostrare due ragazze che, dopo aver venduto il proprio corpo, se ne vanno felici,spensierate e senza problemi in giro per Roma ad acquistare capi all’ultima moda è qualcosa di poco costruttivo e inaccettabile calcolando che in Italia il fenomeno della prostituzione minorile “volontaria” è più diffuso di quel che sembra. Le due ragazze si comportano come se tutto fosse normale e senza conseguenza , quindi forza fatelo anche voi, è divertente. D’altronde come una delle numerose canzoni che fanno da sottofondo alle puntate della serie, loro sono solo “girls just want to have fun”.
Quindi concedere corpo, foto, video a uomini adulti in cambio di un beneficio economico,e poter così acquistare tutte quelle “cose”, che offrono un senso di potenza e modernità;sembra semplice e senza rischi. Si tratta solo di pochi minuti, non è un sacrificio, non è qualcosa di sbagliato. La serie non propone alcun ragionamento o discorso legato ai gravi eventi che racconta,quando invece sarebbe bastata una semplice condanna del fenomeno e delle sue conseguenze.
Nel corso delle puntate la trama segue ma è del tutto assente l’idea di pericolo.Non si ha mai la sensazione che i protagonisti stiano per essere scoperti o che qualcosa di grave che potrebbe cambiargli la vita,possa accadere. Basti pensare al fatto che i genitori non si insospettiscono di fronte ad una figlia che porta 12 mila euro a casa, o davanti ad una ragazza di quindici anni che esce ogni sera e sta fuori tutta la notte e che rientra con abiti ed accessori di lusso.
Fra ricchi annoiati, bulli , famiglie disfunzionali e incomprensioni tra genitori e figli anche vendere il proprio corpo,in questa serie, sembra assumere normalità.
La mancanza di preoccupazione e di urgenza sociale mostrata nei confronti di un atto come la prostituzione è preoccupante.
Non ci resta che aspettare la seconda stagione con la speranza che l’elemento vero e proprio,lo scandalo e le conseguenze ti tali atti , vengano trattati per quello che sono: una piaga.