Di Gabriele Dominici.

Finalmente una bella Italia, grintosa, forte, talentuosa e soprattutto giovane, che dà molta speranza ai tifosi italiani di poter rivivere emozioni che ormai da questa parti non si vivono più dal lontano 2006, anno della vittoria dei mondiali a Berlino.

Sognare sì, ma non troppo, l’Italia, in questi due appuntamenti, ha affrontato due squadre che sulla carta non potevano di certo dare problemi alla formazione di Mancini, anche se Italia-Svezia è un ricordo ancora troppo fresco, ma nell’ultima uscita contro il Liechtenstein gli azzurri non hanno deluso le aspettative con una bella vittoria di 6-0.

Le due vittorie ottenute, senza subire gol, ed il primo posto provvisorio nel girone confermano il grande lavoro svolto dal commissario tecnico dell’Italia, Roberto Mancini, che vistele delusioni degli ultimi anni, ha saputo ridare animo, entusiasmo e motivazioni all’ambiente anche con mosse imprevedibili, come la prima convocazione di Nicolò Zaniolo, molto contestata perché il piccolo talento classe 99’ non aveva registrato una sola presenza nel calcio professionistico; ma soprattutto schierando formazioni molto giovani e senza tanta esperienza internazionale prendendosi molti rischi e gestendo molto bene le giuste pressioni di un ambiente pronto a tornare grande.

Nella partita contro il Liechtenstein, salta all’occhio la splendida prestazione del centrocampista italiano in forza al PSG, Marco Verratti, giocatore giovane, ma con tanta esperienza, che ha dimostrato di poter essere uno dei pilastri di questa nazionale, convincendo anche i più scettici e del talentuoso attaccante della Juventus classe 2000, Moise Kean, anche lui, molto giovane, che ha risposto molto bene alle pressioni partendo titolare nei due incontri validi per la qualificazione agli Europei e segnando due gol stabilendo il nuovo record di giocatore più giovane a segnare in nazionale.

Un discorso a parte lo merita il veterano Fabio Quagliarella che come il vino invecchiando migliora, a 36 anni ritrova la maglia azzurra dopo 9 lunghi anni e festeggia il suo ritorno a suon di gol; il suo addio non fu dei migliori, la brutta prestazione della nazionale, che costò l’amara eliminazione ai mondiali, offuscò il ricordo del suo splendido gol, ma lui si è ripresentato a Coverciano con grande voglia e determinazione, la partita contro la Finlandia, dove ha giocato solo 13’ minuti dimostrando comunque grande voglia di riscatto, è stata solo la premessa dell’ultima uscita, la partita contro il Liechtenstein dove finalmente segna una doppietta, stabilendo anche lui il nuovo record come giocatore più anziano di sempre a segnare in nazionale.

Questa nazionale ha bisogno di nuove speranze ed anche di certezze, che la strada sia quella giusta e che questo progetto stia funzionando  lo stanno dimostrando i risultati, la direzione è quella giusta, lavorare sui giovani e per questo progetto è necessario migliorare il lavoro all’interno dei settori giovanili delle società italiane, cercando di far crescere nuovi potenziali campioni e soprattutto dando più spazio ai ragazzi emergenti nel calcio che conta.

 

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