Di Emanuele Montuori.
Quando prendiamo un mezzo di trasporto a Roma, la sicurezza non è mai troppa. Possiamo imbatterci in qualunque cosa o situazione: una coppia che litiga molto vistosamente; persone che cantano, altre che strillano senza motivo o che addirittura parlano da sole facendo allusioni sessuali agli altri passeggeri… Insomma, non si è mai al sicuro.
Ad amplificare tutto ciò, facendolo passare per qualcosa di ironico e sminuendo drasticamente la portata della pericolosità di questi eventi ci sono i nostri amati smartphone. Sul web si trovano sempre più filmati di persone che utilizzano questi comportamenti sgarbati e talvolta pericolosi e nella maggior parte dei casi questi filmati vengono usati come video ironici che fanno ridere la maggior parte della gente.
Viviamo in una società dove vedere un pazzo che da le testate al finestrino o che se la prende senza motivo con persone che stanno per i fatti propri è la normalità, le persone che ancora si indignano per questi episodi sono sempre meno.
Ci sono pagine sui principali social network come Instagram e Facebook che postano soltanto video di questo tipo e dato che alla fine gli attori sono sempre gli stessi, diventano quasi come un fenomeno da baraccone da condividere con i propri amici per farsi quattro risate e vengono etichettati come star del web normalizzando sempre di più i loro comportamenti.
Ad aggravare tutto questo la scarsa sicurezza presente sui mezzi pubblici da carta bianca a questi schizofrenici che si sentono liberi al di fuori di ogni giurisdizione di poter fare tutto ciò che vogliono. La richiesta di maggiore sicurezza sui mezzi Atac ad esempio è una consuetudine annuale che viene espressa dagli utenti e dagli abbonati ai quali non è mai stata data nessuna risposta e anzi si sono sentiti rispondere che “prendere i mezzi nella città di Roma è molto più sicuro rispetto agli anni precedenti e che perciò un implemento della sicurezza non è necessario”.
La lotta contro la maleducazione e la mala-informazione non è ancora terminata, tutti noi abbiamo lo stesso potere mediatico delle persone che condividono sul web eventi del genere per ridere e scherzare: basterebbe condividere il proprio disappunto e smettere di fare finta di niente. Per fare tutto questo basta immedesimarsi nelle vittime di questi bulli da autobus e pensare come ci saremmo sentiti a ricevere quel trattamento, basterebbe intervenire nel momento in cui qualcun altro subisca quel trattamento, basterebbe smettere di ridere di tutto ciò e smettere di essere noi i primi ignoranti.
Ma questo ahimè non succederà mai, viviamo in un paese dove finché le cose accadono agli altri magari ci facciamo una risata sopra e passiamo avanti, oppure più modernamente passiamo il dito sullo smartphone ignorando tutto ciò.