Di Eleonora Giusti.

E’ finito il mio primo anno accademico all’interno dell’università di Tor Vergata. Le prime settimane tra orari che non coincidevano, tantissimi corsi  e tantissime persone che sapevano come muoversi e dove andare, mi sentivo persa, scoraggiata e nostalgica di un mondo, che a malincuore, non mi apparteneva più. Lessi l’avviso dell’incontro di orientamento per le matricole di lettere, e speranzosa di qualche informazione in più, per orientarmi meglio, mi sono recata nell’edificio B per assistervi. Tra i ragazzi, le mille informazioni e i professori, a rapire la mia attenzione è stato un professore “anomalo”, Marco Palma, che a mia insaputa sarebbe stata una delle persone con cui mi sarei scontrata di più in questo primo anno. Forse attratta da una professione che non avevo mai preso in considerazione, se non da più piccola, e che non avevo ancora definito, ovvero il giornalismo; forse attratta da quel qualcosa di diverso che speravo di trovare all’università, ho deciso di intraprendere il mio percorso nel laboratorio di giornalismo in cui sono entrata a far parte della redazione di TVGNEWS. Un’esperienza diversa, anomala, in cui mi sono messa in gioco al 100%, in cui per la prima volta sono riuscita ad esprimermi attraverso i miei articoli, riguardo Roma, in cui nonostante ci mettessi la firma , avevo voglia di denunciare sempre di più, cercare di far capire che a volte invece di puntare il dito bisognerebbe anche analizzarsi e prendersi le proprie responsabilità e agire per risolvere ciò di cui siamo colpevoli e ciò che non ci va bene. Mi piace sempre cercare di fare, nel mio piccolo, un po di bene. Sono stati mesi in cui ho conosciuto diverse persone, con diverse idee, riguardo determinate tematiche discusse in aula, attraverso dei dibattiti, che mi hanno fatto riflettere sul quanto siamo diversi l’uno dall’altra, che moltissime cose non vanno date per scontate e sopratutto mi hanno fatto riflettere su me stessa, più di quanto sia solita a fare, fino a farmi apprezzare ciò che è stato negli anni passati e quanto mia sia stato utile come crescita personale. Questo corso nel suo piccolo mi ha introdotto, in parte, nel contesto lavorativo di una redazione, in cui dovevo rispettare dei tempi di consegna e dunque organizzarmi con i diversi impegni. Ho fatto cose che personalmente all’inizio del corso avevo timore a fare, per via del mio carattere introverso e timido, quale la video inchiesta e la rassegna stampa che sarebbe stata inviata su un gruppo di 24 persone di cui a malapena ricordo i nomi, ma una volta fatte mi sono sentita gratificata, non tanto per la corretta esecuzione o meno, ma per il semplice fatto che sono cose che vedevo come uno scoglio, come un qualcosa non adatto a me e in cui mi esponevo troppo. Ad accompagnarmi in questo percorso, inoltre ci sono state incomprensioni, discussioni che fortunatamente si sono concluse nel migliore dei modi, che hanno fatto uscire quel lato di me che forse aveva bisogno di mostrarsi per farmi capire che ho tutto il potenziale per affrontare situazioni future ma sopratutto mi hanno fatto capire come interagire con le persone senza chiudermi nel mio mondo. A fine di questo anno accademico posso concludere che sono diventata ancora di più giornalista di me stessa, ho capito quanto sia bello e importante informarsi, informare ed essere informati e sopratutto ho trovato quel qualcosa di diverso che cercavo.