Di Alessandro Duca. Ancora una volta la Ferrari ha fatto un buco nell’acqua, sbagliando strategia gomme e con Leclerc che accusa problemi alla monoposto; nonostante due ottimi talenti a disposizione e, una Ferrari che sul lungo rettilineo della pista Messicana non ha rivali, il muretto box sbaglia completamente la gestione, decretando un inferiorità “mentale” nelle situazioni dove si è sotto pressione.Dopo un sabato di qualifiche condite dalla pole di Verstappen (detentore della vittoria nel 2018) poi revocata, il brutto incidente di Bottas e una prima fila tutta Ferrari, i fuochi d’artificio per la gara sembravano assicurati. Ma più che pirotecnici gli uomini di Stoccarda hanno costruito una vittoria di strategia, ordinata, indovinando ogni mossa, portando al successo il suo scudiero Hamilton ormai campione del mondo (per la sesta volta) e a podio Bottas.
Lo spettacolo arriva comunque anche dagli altri piloti, con il solito Verstappen che corre con arroganza facendo più danni che altro, ma dando spettacolo con una rimonta dall’ultima posizione alle sesta. Bella anche la gara del pilota di casa Perez che galvanizzato dai tifosi coglie un ottimo settimo posto. Disastro invece da parte dell’alfa Sauber, con Giovinazzi rallentato da un cambio gomme maldestro e Raikkonen che si ferma a pochi giri dal termine, male quindi, così come la Williams che si conferma fanalino di coda del mondiale F1. Il mondiale ripartirà da Austin con il gran premio delle Americhe, dove, anche se la classifica è già delineata, tra voglie di rivalsa e piloti che ormai non hanno più nulla da perdere, si potrebbe assistere ad un altro grande spettacolo, che la F1 di quest’anno ci ha regalato spesso.
F1: Mercedes pigliatutto nel disastro Ferrari