Di Daiana Cestra. Gli “Oscar” sono gli Academy Awards, un premio per i migliori risultati dell’anno nei vari settori cinematografici, assegnati in base al periodo di uscita dei film negli USA da un eterogeneo gruppo di esperti del settore cinematografico (giornalisti, critici, tecnici e appassionati). Dopo aver fatto una selezione delle miriadi di film in uscita, i giudici determinano le migliori nomination per ogni categoria (regia, recitazione maschile/femminile, per protagonista e non, film, sceneggiatura, colonna sonora, etc.) e concludono le votazioni decretando infine i vincitori in una serata di gala. Nel corso degli anni, diversi film italiani sono stati candidati al Premio Oscar nella categoria miglior film straniero, l’ultimo vincitore è La grande bellezza di Paolo Sorrentino nel 2014; L‘Italia mostrata da Sorrentino nel suo film ha contribuito di molto a fargli vincere l’Oscar. Il perché è molto semplice, agli americani piace la dimensione localistica, casereccia tipica del cinema italiano. Gli piace semplicemente perchè da loro questa realtà NON ESISTE. Il loro paese è quello del consumismo, delle praterie infinite attraversate dalle highways, delle città che sono tutte uguali, tutte nuove, tutte moderne, piene di grattacieli vetro e cemento, della gente che si sposta di continuo da un posto all’altro, che non ha radici, che non ha tradizioni millenarie, santi patroni, piatti tipici e monumenti antichi diversi in ogni metro quadrato. E’ il paese di quelli che fino a qualche tempo fa si chiamavano blockbuster movies, filmacci d’azione con storie scontate e attoroni strapagati. Gli Usa sono un paese essenzialmente giovane e barbaro, e sono assetati di quella cultura. Ecco, di tutta questa cultura, sul piano estetico, la grande bellezza è un film strapieno. E’ un enorme barocchismo, un’immensa sinfonia di niente, racconta la totale mancanza di bellezza sullo sfondo di una bellezza eterna ed opprimente come quella della roma antica. Il libro sul “niente” è il libro che scrive Gep, ed in questo libro – diciamo pure il film – non succede niente. La noia mortale. La stessa noia che sicuramente hanno provato anche gli americani a guardarlo, solo che per loro, quella noia – che per noi è mortale veramente – nel breve spazio che si concedono per la visione di un filmetto “candidato agli oscar per il miglior film straniero” è un’esperienza esotica, unica, spassosa. Che piacere annoiarsi guardando questo film fatto degli italiani che del non far nulla hanno fatto un arte! Ecco cosa c’è dell’Italia, in questa versione anni 2000 della dolce vita rivisitata da Sorrentino. Era evidente che vincesse l’Oscar. Questo potrebbe essere uno dei principali motivi del fatto che l’Italia non vince Oscar dal 2014. Questo perchè un tempo il cinema italiano godeva di gran rispetto negli anni 50 e 60, mentre nel 21esimo secolo si da tutto per scontato.

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