Di Luca Moretta. Questa è la storia che sta facendo il giro del mondo e che in particolar modo coinvolge il mondo della pallavolo.
Il protagonista è il noto palleggiatore belga Stijn D’Hulst, attualmente giocatore della squadra A.S.D. Lube Civitanova. Il giocatore è stato colto di sorpresa dalla scioccante notizia della morte del padre, poco prima dell’ importantissima partita contro Milano, valida per la seconda giornata della Superlega.
Partita che in realtà avrebbe dovuto disputare il primo palleggiatore della squadra Bruninho ma che, a causa di un infortunio che lo ha costretto a non prender parte alla partita, si è dovuto sacrificare per lasciare il posto da titolare al secondo palleggiatore, proprio Stijn D’Hulst.
Il giocatore appena messo all’occorrente del lutto subito, si è recato in Belgio per stringersi con i suoi cari e per prender parte ai funerali del padre, ovviamente tutto questo è stato reso possibile dalla società Civitanova che ha rilasciato al giocatore il benestare per recarsi in patria.
Così il posto da titolare nel ruolo di palleggiatore era stato attribuito al giovane classe 2000 Azaria Gonzi, nei pochi giorni che precedevano la partita però dal Belgio arriva un messaggio di D’Hulst: “Torno per giocare, papà avrebbe voluto cosi”.
Il pallavolista torna nella notte di sabato, arriva a Milano, scende in campo e trascina i compagni alla vittoria per 3-0 contro Milano, comportandosi da vero campione sostenuto dal suo compagno di squadra Osmany Juantorena.
Nel post partita, Osmany rilascerà queste dichiarazioni: “D’Hulst è un grande giocatore, un grande uomo, ci vuole coraggio per giocare in quelle condizioni, soprattutto dopo quello che gli è accaduto”, continua Osmany: “mi sono sentito di dare a lui il premio di MVP, archiviata questa partita prepariamo quella contro Modena”.
Non è questo il primo caso di lutto nel mondo dello sport, ricordiamo la sfortunata vicenda che ha colpito il mondo del calcio, questa volta si tratta del calciatore brasiliano Alex Sandro, anch’esso colpito dalla notizia della morte del padre. Vola in Brasile per stare vicino alla famiglia e assistere ai funerali del padre, saltando così l’ importante partita contro la Spal.
La vicenda di D’Hulst fa riflettere e può essere considerata una lezione di vita che vale da insegnamento per il mondo dello sport. Quando l’ attaccamento alla maglia e la vicinanza dei compagni squadra ti danno la forza per guardare avanti, superare i problemi e nel caso di Stijn D’Hulst schiacciare la palla nel campo avversario e fare punto.