Di Stefano Ianieri. L’incapacità regna sovrana del Governo giallo/rosso, sull’Ilva, una incapacità di valutazione di oggi, ma di un problema che si trascina dal 2012, al momento del sequestro della magistratura, attuato nei governi precedenti, come quello sempre di una sinistra che fallendo, ha favorito i poteri forti, abbandonando i lavoratori e il Paese Italia.
I Governi sono: Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, dal 2012 con l’intervento della magistratura sull’Ilva, ci sono stati da questi Governi 11 Decreti legge, che andavano a snaturare gli interventi della magistratura tarantina, che cercava di dare un risanamento ad una industria colpevole, di un dissesto sia industriale, che di salute pubblica, non avendo adoperato ad iniziative sull’ambiente, con migliaia di morti, dove oggi l’ambiente tanto evocato e caro alle organizzazioni, che si battono sui cambiamenti climatici, non hanno mosso un dito contro una evidente situazione ambientale, “l’ILVA”, dove sostanzialmente i cambiamenti climatici fanno parte dell’evoluzione della terra, e sono dei processi continui e costanti, facendo riferimento, che la presenza umana sulla terra è un granello di sabbia, nel contesto generale della formazione del pianeta.
L’incapacità del Governo, è chiara, con la mancanza di una conoscenza tecnica e politica di come agiscono le multinazionali, o complici, di un sistema globalizzato, dove è esageratamente evidenziata la forma di capitale/profitto, dove agendo con arroganza, strangolando stati e popolazioni, predando e non certo a creando reddito ai lavoratori per il sostentamento occupazionale agli Stati in cui si inseriscono.
Questa è l’anima delle multinazionali e della globalizzazione che, il Governo Conte 2 non riesce ad uscirne fuori, senza pensare ad una nazionalizzazione come unica via di uscita, dalla questione, per la sopravvivenza dell’Azienda dei lavoratori e della Nazione.