Simone Ferri. Gli eroi si ricordano, ma i miti non muoiono mai. Highlander del pop anni ’80/’90, si è consacrato come uno dei cantautori più seguiti e apprezzati nel campo della musica italiana, l’unico a riuscire nell’intento di portare avanti il proprio discorso musicale senza lasciarsi contaminare dal resto. Si tratta di Max Pezzali, la stella indiscussa di diverse gioventù, cresciute con la sua musica in cuffia. Investito completamente dal successo, le sue canzoni hanno conquistato un’intera generazione. È un’astronave che dagli anni d’oro arriva fino al giorno d’oggi, con un carattere semplice e spontaneo, che lo ha sempre mantenuto sulla cresta dell’onda. La sua qualità migliore è senza dubbio quella di esporre con immediatezza e onestà la realtà che lo circonda, i sentimenti comuni a tutti noi, le difficoltà, le piccole e grandi gioie quotidiane. Nonostante il successo, Max è rimasto sempre una persona umile e disponibile…fattori che lo hanno talvolta contraddistinto. Egli possiede delle doti fuori dal comune nell’intercettare i sentimenti più profondi della gente, ma soprattutto nel saper rendere i testi sintetici quanto efficaci.
Cresciuto e formatosi nel gruppo degli 883, il cantante di Pavia ha arricchito la sua discografia, componendo molti album da solista, che hanno riscosso un successo vasto tanto quanto il suo pubblico. Lui scrive di se stesso, del gruppo di amici, delle storie d’amore, vissute o sognate, narrate sempre in maniera semplice e diretta, con la sua voce personalissima e spesso nasale; il tutto condito anche da un pizzico di orgoglio e di spiccata autoironia. Il tema amoroso viene proposto dall’artista svariate volte perché le relazioni che ha avuto nella sua vita sono state cariche di energia e potere. I suoi brani, specialmente quelli realizzati nel gruppo degli 883, sono dei meri racconti di vita, suggellati anche dai titoli che gli sono stati dati; rivelano la vita così com’è, e posseggono un ricco significato, semplice ma profondo. Il suo obiettivo è stato ed è tuttora quello di saper descrivere il presente senza però dimenticare il passato; proprio per questo motivo nei suoi testi possono immedesimarsi tutti, perché abbracciano diverse età. Infatti, nonostante tutto, i suoi primi album continuano a presentare il contemporaneo… questo è il segreto che non li fa passare mai di moda e li rende sempre attuali. È come se l’artista avesse sdoganato la nostalgia a caso, già 25 anni fa, quando si trovava alle prime armi. Dentro la sua anima è sempre presente e viva la gioia per le piccole cose, dal quale scaturisce un gran senso di gratitudine, strettamente collegato alla sincerità.
Essendo nato a Pavia, Max ha dimostrato di essere un profeta nel sapere illustrare meglio di chiunque altro, la vita noiosa della provincia, con i suoi tanti vizi e poche virtù. Per spostarsi dalla noia al sogno di una vita più sfavillante, entra in gioco il viaggio, così come riporta il testo “Rotta per casa di Dio”. Parlando della scrittura, Pezzali parla del brivido che prova quando compone una canzone, è come se gli scattasse una molla; è in grado di spaziare alla perfezione tra parole e musica di ogni genere. Lui fa uso di questo mezzo per esaltare la gioia di vivere e dimostrare che tutto capita per una ragione. I miti come lui servono per dare un senso alla vita se non si ha modo di raccontarla.
Max Pezzali: il mito di una storia vera!