Di Davide Proietti. È stato un anno all’insegna delle sperimentazioni quello che ha caratterizzato il girone di andata della serie A. Già quest’estate era iniziato col botto con gli annunci illustri di Sarri e Conte rispettivamente sulle panchine di Juventus e Inter, le maggiori indiziate, anche grazie all’ottimo calciomercato estivo, al titolo finale. Il Napoli confermava Carlo Ancelotti che era chiamato al definitivo salto di qualità della squadra e cambiava anche la Roma che dopo la passata stagione altalenante ha affidato la panchina a Paulo Fonseca. C’erano tutti i presupposti quindi per un campionato scoppiettante con Lazio e Atalanta che andavano hanno confermato i tecnici che le avevano portate alla finale di coppa Italia e il Milan pronto a insidiarsi con Marco Giampaolo che tanto aveva fatto bene sulla panchina della Sampdoria. Attese ripagate da alcuni e meno da altri, tanti i cambi in panchina che cominciano alla 7 giornata quando un deludente Milan esonera Giampaolo e chiama Stefano Pioli e Eugenio Di Francesco che lascia la panchina della Samp in accordo con il club in ultima posizione. Non convincono neanche i mister di Udinese Genoa e Brescia che provano a dare la scossa con degli avvicendamenti, per lo più inconcludenti: il Brescia richiama Eugenio Corini alla guida dopo le pessime prestazioni di Fabio Grosso, complice anche un calendario sfavorevole e Genoa che ancora non riesce a trovare la quadratura giusta cambia nuovamente e sostituisce Davide Nicola con Thiago Motta. Gli ultimi in ordine di tempo ma primi per clamore sono gli esoneri di Vincenzo Montella dalla Fiorentina che sembra essere finita in un tunnel senza uscita e quello di Ancelotti che a causa di prestazioni poco convincenti e crisi societarie abbandona la barca del Napoli. Staremo a vedere ora come si evolverà il tutto, quel che è certo è che a pagare le spese nella prima parte sono stati gli allenatori ma è evidente che molti giocatori nella pausa invernale dovranno fare mea culpa per le pessime prestazioni a cui hanno abituato i tifosi nella prima metà di campionato