Di Laura De Pastena. Quando si parla di centro commerciale, si dovrebbe considerare il fatto che è un organismo vivente, e non un semplice insieme di operatori posti sotto lo stesso tetto.
Perché i centri commerciali attirano così tante persone?
Tutti i centri commerciali hanno un polo di attrazione, definito anche àncora, magnete o locomotiva, che si riferisce al negozio che attrae più consumatori al suo interno, quindi anche nel centro commerciale stesso. Ritroviamo diverse categorie di centri commerciali che hanno un diverso numero di poli di attrazione:
- I piccoli centri hanno un unico polo attrattivo che, la maggior parte delle volte, si concentra su prodotti di tipo alimentare. Questi centri possono essere di grandi o piccole dimensioni. Questi ultimi sono considerati degli ipermercati che possono essere integrati cioè che hanno destinato un piccolo spazio a negozi di beni e servizi.
- Centri monocentrici che hanno sempre un solo polo, ma presentano anche negozi che non hanno nulla a che fare con la sfera alimentare.
- Infine, abbiamo i centri policentrici che presentano due o più poli. Questi centri li ritroviamo in grandi strutture che presentano un mix di prodotti e servizi e stabilire un àncora precisa non è possibile perché il visitatore sarà attratto dal centro nel suo insieme.
Il centro commerciale offre, oltre alle opportunità di acquisto tradizionali, attività funzionali e ricreative degli spazi proposti dal centro stesso. Offrire attività funzionali e ricreative significa dare la possibilità al visitatore di spendere le proprie risorse economiche, ma anche il proprio tempo, in attività piacevoli da fare sia da soli sia con famiglia e amici. Il consumatore moderno oggi è più interessato a fare attività nuove che indossare vestiti nuovi. Inoltre il tempo è considerato sempre più una risorsa limitata e dunque si cerca di investirlo nella maniera che possa ottimizzarne l’utilità.
Ma acquistare prodotti in questi centri, è sempre conveniente?
A questa domanda, troviamo risposte e opinioni diverse. Come detto in precedenza, i centri commerciali sono luoghi in cui le persone spendono sia le proprie risorse economiche che il proprio tempo, ma non sempre questa è la scelta giusta. Per alcuni, i centri commerciali sono il “trionfo dell’idiozia”. Questo perché, in una società dove ci troviamo ad affrontare una crisi economica e culturale, si continuano ad aprire nuovi centri dove l’essere umano è ridotto a consumatore compulsivo.
Roberto Cherubini, presidente del gruppo acquisto solidale Macerata, interviene sull’apertura di questi centri nella provincia e riflette sul significato di quelli che definisce “luoghi assurdi che hanno svuotato le città e resi ignoranti i cittadini”.
<< A nulla valgono gli appelli, che arrivano da ogni parte, sull’importanza di ciò che mangiamo, sia per la nostra salute che per la sopravvivenza degli agricoltori.Continuiamo ad assalire questi luoghi tristi dove l’alimento è diventato merce e confrontato in base al prezzo e non alla qualità. I più grandi studiosi ci stanno dicendo che tante delle nostre malattie dipendono da ciò che mangiamo e scandali quotidiani dimostrano che spesso, nelle nostre tavole, portiamo alimenti pessimi. Tutto questo succede perché abbiamo tolto il potere ai contadini, unici artefici della produzione alimentare, dandolo in mano a multinazionali senza scrupoli. Basta scorrere qualche video sugli allevamenti intensivi o informarsi in altri modi, per scegliere di evitare i supermercati e privilegiare i prodotti locali. Acquistiamo prodotti locali, meglio se biologici, cercando di conoscere i produttori e il loro duro lavoro che salvaguarda la terra. Scegliere gli alimenti con la stessa attenzione che abbiamo quando acquistiamo un telefonino o un televisore>>