Di Luca De Lellis. Una con 8 punti nelle ultime quattro partite, quando nelle restanti venti ne aveva conquistati una miseria (14), l’altra con 3 vittorie consecutive, cosa che era successa solo in un’altra occasione precedente nella massima serie, ovvero nella stagione 2003-2004. Stiamo parlando rispettivamente di Genoa e Lecce, due squadre che prima di questi periodi positivi riponevano poche speranze nella salvezza e che ora invece si trovano in una situazione un po’ meno drammatica, insomma, in piena lotta salvezza.
Partiamo con ordine: i rossoblu di Davide Nicola hanno mostrato una solidità difensiva in questo mini-ciclo di partite mai avuta in tutto l’arco della stagione e questo non può che essere ricondotto anche ai due nuovi acquisti di cui non si è parlato troppo ma che hanno radicalmente cambiato volto alla fase difensiva: il veterano Andrea Masiello e il francese Adama Soumaoro, per anni colonna della difesa del Lille. Il pronostico prima della gara con il Bologna, che nonostante la sonora sconfitta sta conducendo una stagione nettamente al di sopra delle aspettative, dava l’undici di Mihajlović favoritissimo per la vittoria finale. Non si può dire di certo che le squadre dell’allenatore serbo non diano il 100% in tutte le partite e, quindi, si può dedurre che il merito del dominio espresso dai liguri dal principio al termine del match sia da attribuire totalmente all’ex tecnico del Crotone, colui che proprio con i calabresi aveva raggiunto una salvezza insperata all’ultima giornata di campionato, e a tutti i suoi calciatori che hanno compiuto un’impresa veramente di alto livello contro una squadra che in questa stagione ha battuto potenze del calibro di Roma, Atalanta e Napoli.
I ragazzi di Fabio Liverani invece condannano la Spal del neo-allenatore Gigi Di Biagio all’ennesima sconfitta, la quarta consecutiva, e ad una salvezza che ormai appare un miraggio. Non si riesce a spiegare come sia possibile che la squadra di Ferrara possa vincere partite come quella di Bergamo con l’Atalanta o quella tra le “mura amiche” con la Lazio (quasi capolista) e poi incappare in sconfitte, in teoria, con formazioni maggiormente alla sua portata. I leccesi, invece, dopo aver rifilato due “scoppole” a Torino e Napoli, si ripetono ancora una volta portandosi a 3 punti dal terzultimo posto occupato proprio dal Genoa. I giallorossi sono l’esempio concreto del fatto che cambiare allenatore in corsa deve essere la scelta estrema, perchè si deve dare continuità al lavoro di un tecnico per poter migliorare e, tutti uniti, raggiungere un traguardo che avrebbe il sapore di un miracolo.
Non si può parlare ancora di obiettivi ottenuti, perchè di fatto le due squadre dovranno conquistarsi la salvezza punto per punto fino all’ultima giornata, però non mollare di un centimetro in una situazione così difficile, per certi versi, può essere di per sè una vittoria.
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