Di Fulvio Alviti. Ostia – I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno dato esecuzione a un’ordinanza di caustodia cautelare, emessa dal G.i.p. su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della capitale, nei confronti di Salvatore Casamonica e di un avvocato del Foro di Roma entrambi indagati per il reato di concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso.
I due, in concorso tra loro e con Fabrizio Piscitelli, alias “Diabolik” il noto capo ultrà ucciso il 7 agosto 2019 al Parco degli Acquedotti hanno contribuito concretamente al perfezionamento di un accordo finalizzato a stabilire la pace fra il clan mafioso Spada e un altro gruppo criminale operante a Ostia, capeggiato da Marco Esposito, detto “Barboncino”, al fine di conservare la capacità operativa degli stessi Spada.
Le indagini, coordinate dalla D.d.a. e condotte dagli specialisti del G.i.c.o. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, si sono sviluppate nel medesimo contesto investigativo delle precedenti operazioni delle Fiamme Gialle denominate“Brasile Low Cost” e “Grande Raccordo Criminale”, grazie alle quali sono stati arrestati per reati di narcotraffico, oltre a Salvatore Casamonica, Dorian Petoku, Tomislav Pavlovic, Fabrizio Fabietti ed altri 51 sodali.
L’accordo tra clan mafiosi
Per siglare e mantenere l’accordo, i due “garanti”, avevano bisogno del supporto di un professionista quale trait d’union con libertà di movimento, credibile agli occhi degli altri criminali e con possibilità di accesso alle aule di Tribunale e agli istituti carcerari.
Come evidenzia il G.i.p., “una guerra non sarebbe convenuta a nessuna delle due organizzazioni, tanto che Piscitelli Fabrizio e Casamonica Salvatore dichiaravano apertamente che stavano fungendo da garanti di un accordo tra i due gruppi contrapposti”.
Questa serie di atti intimidatori turbò Ottavio Spada detto “Marco“, tanto che Casamonica e Piscitelli, per scongiurare quella che il Giudice definisce “una vera e propria guerra di mafia”, decisero di dettare all’avvocato una lettera che questi avrebbe dovuto consegnare allo stesso Ottavio, ristretto in carcere. Da lì a poco cessarono le ostilità sul litorale.
L’esecuzione del provvedimento cautelare di oggi testimonia l’impegno quotidiano della Direzione Distrettuale Antimafia e delle Fiamme Gialle capitoline per la tutela della legalità e il contrasto alla criminalità organizzata.
Ostia: criminalità organizzata, “pace” tra clan per evitare la guerra