Di Luca De Lellis. Quando il fattore casa è decisivo: Borussia Dortmund e Atletico Madrid, tra le mura amiche, battono rispettivamente i parigini e il Liverpool imbattibile di quest’anno. I gialloneri del tecnico Lucien Favre si affidano per compiere l’impresa, ancora una volta, al loro bomber acquistato nella sessione invernale del calciomercato, il norvegese classe 2000 Erling Braut Haland, giunto all’undicesimo gol in 7 partite giocate con la nuova maglia, un bottino che lo proietta già tra i più grandi attaccanti d’Europa. Haland aveva già segnato 8 gol nei 6 match disputati con la maglia del Salisburgo nel girone in cui figurava anche il Napoli e, con questa doppietta, arriva quindi a 10 reti nelle sue prime 7 gare della carriera nella competizione più prestigiosa al mondo. Insomma, per questi numeri e vista la sua età, si sta parlando probabilmente di uno dei “crack” più clamorosi dell’immediato e prossimo futuro calcistico internazionale. Il PSG ha l’obbligo, a questo punto, dato che ormai da almeno 5 anni per i giocatori a disposizione è considerata sempre tra le favorite al titolo salvo poi farsi buttare fuori abbastanza clamorosamente (si ricorda il 6-1 di Barcellona), di ribaltare le sorti del doppio confronto. Il 2-1 non è un risultato da buttare fuori casa, soprattutto considerata la spinta che il tifo del Signal Iduna Park regala ogni volta ai suoi giocatori, ma allo stesso tempo i ragazzi di Tuchel per venirne a capo non dovranno solamente affidarsi all’immenso talento di quei due davanti, Neymar e Mbappè, ma essere una volta per tutte una squadra con la S maiuscola.
L’Atletico Madrid del “Cholo” Simeone, come al solito in casa, è un osso duro per tutte, anche se ti chiami Liverpool e sei la squadra detentrice del titolo. Sicuramente il sigillo di Saul Niguez, spesso decisivo in questi big match, dopo due minuti è stato determinante ai fini del risultato perchè i madrileni hanno potuto impostare la partita come meglio sanno fare: pressing asfissiante e linea difensiva disposta sugli ultimi 30 metri di campo per non concedere la profondità alle due frecce dei Reds, Salah e Manè, che sono stati annullati per l’interno incontro, tanto che Klopp è stato costretto a sostituirli entrambi. Lo sanno tutti il modo di giocare degli spagnoli, il cosiddetto “cholismo”, che può piacere o non piacere ma sicuramente è efficace perchè nessuno riesce a trovargli delle contromisure. Anche la Juventus l’anno scorso era incappata in una sconfitta al “Wanda Metropolitano” salvo poi ribaltare tutto grazie a Cr7 nella partita di ritorno a Torino. Questo è esattamente quello cui è chiamato a fare il Liverpool, che ha certamente tutte le possibilità di passare il turno, basti ricordare il 4-0 con cui ha demolito il Barcellona ad Anfield nella semifinale di ritorno della passata edizione, ma non dovrà sottovalutare per alcun motivo lo spirito guerriero dell’Atletico.
Il primo round è andato alle due squadre sfavorite alla vigilia del doppio confronto. Ancora tutto è aperto e, nelle due gare di ritorno, ci sarà da divertirsi.