Di Bianca Maria Nardone. Toppe donne vengono viste ancora come dei semplici oggetti d’arredamento per il proprio salone, delle belle statuette che sono in grado solo di annuire con la testa, di fare quello che gli viene richiesto. E’ la donna che deve affrontare veramente ogni giorno continui ostacoli per affermare la propria persona, la propria intelligenza, il proprio lavoro. Le donne sono considerate il sesso debole per antonomasia. O meglio si è portati a pensare ciò perché fin da bambini viene inculcato che le donne siano della macchine adibite a sfornare figli, a pulire la casa… Insomma che la loro vita sia un lieto e quieto vivere. Disincanto. E’ tutta una grande menzogna. Pensi donna, dici responsabilità. Il loro sport preferito è riuscire a risolvere tutti i problemi esistenti al mondo, fare cinquecento cose insieme, divincolarsi tra responsabilità, problemi della vita, vita affettiva, vita sociale… Ma la maestria e la meraviglia con cui fanno tutto ciò, sembra far apparire tutto possibile. Tutto alla portata di tutti. Ma non sempre è così. Uomini che fuggono dagli errori commessi e dalle responsabilità che ne conseguono. Donne che si ritrovano costrette a farcela da sole, a raccogliere i mille pezzi di sé che restano dopo un abbandono, e ripartire. Ricominciare nonostante non ci sia più un uomo al proprio fianco. Le responsabilità pesano e non tutti gli uomini sono pronti ad accettarne il peso, che di conseguenza ricade tutto sulla donna. Donne che chiedono solo comprensione, e continuano a ricevere solo insoddisfazione da parte di uomini che temono ancora di affrontare le conseguenze delle proprie decisioni, e preferiscono fuggire davanti all’evidenza. Mentre gli uomini cercano di dimostrare di essere più forti e potenti con la violenza, le donne continuano ad affermare di non esser il sesso debole facendo ciò che fanno da sempre: non essere il sesso debole.
Ma non si tiene mai abbastanza conto di ciò che significa essere una donna… Un problema che sorge dalla notte dei tempi. Non è questione di secoli, o di epoche, è semplicemente il fatto che essere una donna possa essere sia un dono immenso sia una grande responsabilità. L’uomo può facilmente divincolarsi da situazioni “scomode” nelle quali la donna è fisiologicamente costretta a rimanere incagliata. Esempio lampante: la gravidanza. I bambini si concepiscono in due; ma nonostante questo presupposto fondamentale, la responsabilità sulle gravidanze indesiderate ricade sempre tutta sulla donna. È la donna che decide della vita di un altro essere vivente.

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