Di Ilaria Cerbino. Lasciate i pregiudizi a casa, non lasciatevi ingannare dal titolo, Sex Education è molto di più del classico teen-Drama.
Abbiamo già visto sia film che serie Tv che raccontano di giovani alle prese con le prime esperienze sessuali, alla scoperta di sé stessi e tutto ciò comporta l’essere adolescenti, ma la novità assoluta è come se ne parla, come vengono affrontate tutte le dinamiche e le mille sfaccettature legate al sesso.
Sex Education va oltre i tabù, oltre gli stereotipi e i cliché: in questa seria ci sono adolescenti che parlano di sesso ad altri adolescenti, con un innata leggerezza e con chiave ironica ma senza cadere nella superficialità.
Una serie ideata da Laurie Nunn con i produttori esecutivi Jamie Campbell e Joel Wilson e diretta da Ben Taylor. Fin dalla prima serie ha subito conquistato il pubblico con la sua simpatia e la freschezza dei contenuti, assicurandosi così la terza stagione prevista per il 2021.
Otis, figlio di una sessuologa, insieme a Meave creano “la clinica del sesso” all’interno del loro liceo.
Il lavoro della madre ha permesso a Otis di avere buone conoscenze sul sesso e poter dispensare consigli a ragazzi che hanno problemi sessuali e non sanno a chi rivolgersi senza sentirsi a disagio. Nonostante l’inesperienza sul campo, riuscirà comunque nel ruolo di terapista sessuale della Moordale.
Ma oltre i consigli di Otis, sempre più trasparenti ed efficienti, a fare breccia “è il messaggio di consenso e di definizione dei confini sessuali portato alla luce dal movimento del #MeToo”, un movimento femminista contro le violenze sessuali subite dalle donne.
Se ne fa carico Aimee, amica di Meave, è una ragazza ingenua e sempre allegra, quasi ai limiti dell’ottimismo che si trova a subire una violenza sessuale sull’autobus. Questo causa in lei numerose paure e insicurezze, che riesce ad affrontare solo con il dialogo aperto e il sostegno di altre ragazze che hanno subito altrettante brutte esperienze. Una serie che porta alla luce anche quello che è la solidarietà femminile, che alcune volte si da per scontata.
Nella serie, inoltre, vengono affrontante tematiche come la verginità, l’amore, le coppie omosessuali e anche la riscoperta della propria sessualità, ma non solo affronta ancora nel più profondo quelle che possono essere le perversioni, le fantasie che delle volte fanno sentire una persona “strana” o “diversa”.
Non ha paura di parlare apertamente di quelle che possono anche essere le malattie sessualmente trasmissibili, come e quando si diffondono. Grazie a Sex Education ora molti sanno cos’è il “Vaginismo” o cosa sia la clamidia. Affronta ogni situazione con ironia e semplicità dall’autoerotismo alla pillola del giorno dopo, senza risultare pesante o drammatica.
Non è una semplice serie Tv, è molto più perché parla ai giovani, crea informazione e non fa sentire nessuno diverso o solo.
Educazione sessuale ormai non si fa più nelle scuole, ma a farla ci pensa Netflix.