Di Gemma Gemmiti. Che uomo è quello che per provare piacere deve soggiogare un bambino?
Fargli male, vederlo piangere, forzare con il proprio corpo orifizi troppo piccoli per non lacerarli?
Un escremento, qualcosa che non ha alcun valore, un essere nocivo oltre che perfettamente inutile.
Solo a Roma nell’anno appena trascorso sono stati aperti ben 31 fascicoli per abusi su minore che riguardano a volte anche bimbi e bimbe con meno di 10 anni.
E sono 132 i procedimenti penali avviati. Sono 262 i delitti di pedopornografia minorile in un solo anno.
Questo mondo che definiamo civile in uno scatto di ottimismo che si sgretola davanti a notizie come questa.
La rete è complice nell’adescamento, ma non solo, e, aggiungo, purtroppo.
Spesso sono le madri, i padri, i nonni a costringere i figli a rapporti sessuali con loro stessi, anche filmando, fotografando e rivendendo queste amenità ad altri esseri altrettanto immondi. Oppure “regalano” dietro lauto compenso, l’infanzia e l’innocenza dei propri figli a orchi pronti a divorarli.
E’ il mondo che definisce “baby squillo” il commercio del corpo di ragazzine che non possono avere consapevolezza di ciò che stanno facendo a 13/14 anni appena.
Un aspetto della nostra vita, quello dove una donna accetta di perdonare suo marito colpevole di essere l’orco. Eppure ricordiamo tutti la vicenda dell’onorevole Alessandra Mussolini e del suo “devoto” consorte.
C’è da provare ribrezzo: e non è un caso isolato.
Questo è il mondo che abitiamo e che dobbiamo necessariamente conoscere, per poterci rendere conto che dobbiamo assolutamente fare qualcosa.
Siamo “giornalisti di vita” ci stanno insegnando: dove abbiamo deciso di informare, di raccontare, di denunciare anche questo
Non chiudere gli occhi, denunciare e rendere più severe le pene. Ci vogliono più controlli anche per difendere l’infanzia lontana.
Castrazione chimica? Possibile quando il reato continua nel tempo.
Abbiamo il triste primato di essere nel mondo i maggiori usufruitori di turismo sessuale.
Pensiamo forse che lontano non sia reato. Non essere scoperti, cavarsela comunque in posti dove la povertà e la fame superano la coscienza.
Mi chiedo come possano ogni giorno guardarsi allo specchio, questi mostri, come possano posare la sera la testa sul cuscino e addormentarsi.
Come possano svegliarsi al mattino senza farsi schifo.
Mostri, consapevoli di esserlo.
Pedopornografia a Roma: quei mostri chiamati genitori