Di Alessandro Duca. È il panico più totale. Il coronavirus è entrato anche nel motoreUn entità non visibile come un virus può, ed è, diventato un terribile nemico per l’uomo, che affronta (per ora) inerme la battaglia contro di esso, seguendo una sola tattica, ovvero quella di contenere i danni.
Se fino a qualche mese fa tale virus, coronavirus o covid19, sembrava interessare solo la Cina, ad oggi, il problema ha assunto portata mondiale.
In questo clima, ovviamente, le misure sono state e sono tutt’ora drastiche, annullando di fatto tutti gli eventi “sociali” con grande (ma ormai) anche modesta affluenza di persone.
Calcio, tennis, sci, ciclismo, rugby, MotoGP; la lista è molto più lunga, ma questi sono solo alcuni degli sport che imperversano in un turbinio di incertezze, con annullamenti totali, match a porte chiuse, rinvii e contro rinvii.
Ma se nella precedente lista, non si scorge un sport a dir poco importante, avete visto giusto.
La formula uno infatti (per ora) è la sola ad avere confermato l’inizio e il regolare svolgimento del mondiale, che partirà il 15 marzo in Australia.
Seppure con alcune limitazioni quindi, tutto confermato, con lo stesso CEO del gp d’Australia, che conferma la gara nonostante l’emergenza coronavirus.
Brama di denaro e incoscienza o coraggio? Magari tutti e due.
È ovvio che il risvolto economico è sempre un elemento importante e lo stravolgimento del mondiale causerebbe ingenti danni economici, come già sta accadendo negli altri sport.
Ma d’altro canto la decisione della Fia, potrebbe fare da monito al fatto che non bisogna cadere nel panico e, che l’annullamento delle competizioni non fa altro che alimentare la situazione surreale in cui ci troviamo.
Lo sport, oltre che grande bacino di denaro è un collante sociale, un rito che crea benessere mentale tra le persone, che seppur per poco tempo, fa dimenticare i problemi.
È ovvio che la situazione in F1 tempo all’inizio del mondiale potrebbe cambiare, che la salute delle persone è più importante di qualunque partita o gara automobilistica, ma tifare la nostra squadra, o il nostro team di formula uno, potrebbe aiutare a trascorre una o due ore un poco più serene, a tutte quelle persone costrette in casa, con la speranza che in breve tempo, riusciremmo ad ottenere la vittoria più bella di tutte: un vaccino contro il nemico virus.
Formula uno: il coronavirus è entrato pure nel motore