Di Luca De Lellis. Come pronosticabile il Covid-19 si è diffuso anche nel calcio, come in tutto lo sport mondiale del resto (basti pensare che dall’altra parte dell’oceano due giocatori NBA degli Utah Jazz sono risultati positivi). In ordine cronologico, prima Daniele Rugani poi Manolo Gabbiadini sono risultati positivi al tampone: sperando in un esito diverso, è molto difficile ipotizzare che il contagio in Serie A, come negli altri campionati, si fermi qui. Come in tutti gli altri ambiti, da quello lavorativo a quello sanitario, anche nel settore sportivo la gestione della diffusione del Corona Virus è stata disordinata, confusa, poco efficace fin dal primo momento. Ci si è accorti in maniera eccessivamente ritardata di quanto fosse grave la situazione e, di quanto tutto il resto venisse in seconda battuta. Il calcio è prima di tutto un business, questo ormai è noto, ma gli interessi economici non dovevano in alcun modo intaccare quella che era, ed è, la salute di tutti. Perchè sospendere solo alcune partite e giocarne altre a porte chiuse? Perchè non prendere subito la decisione di fermare il campionato? Possibile che nessuno si sia accorto che la situazione stava degenerando?
La cosa più grave, forse, è che in alcuni paesi si continua ancora a giocare, per di più a porte aperte (vedi Inghilterra, Germania, la Spagna solo oggi ha annunciato la sospensione dei campionati). Emblematica la reazione di Klopp, allenatore del Liverpool, di ieri sera nel match di Champions League disputato dai Reds contro l’Atletico Madrid: due tifosi hanno cercato di “battergli il cinque” al suo ingresso in campo e lui ha risposto in maniera diretta e decisa “Tirate via la mano, fottuti idioti”. Ci sono però ancora episodi inconcepibili, come la festa insieme ai tifosi del PSG dopo la vittoria sempre di questa notte con il Borussia Dortmund, tanto per evitare gli assembramenti. E’ inutile chiudere gli stadi al pubblico, se poi lo stesso pubblico si riversa fuori allo stadio, festeggiando a 20 centimetri di distanza.
La preoccupazione è molta in questo momento. Juventus, Inter, Sampdoria e Verona hanno sospeso tutte le attività agonistiche, essendo venute a contatto con i contagiati. Solo ora la Uefa sembra essere venuta a conoscenza (“buongiorno”, verrebbe da dire) della situazione e, seppur ancora non ufficiale, probabilmente sospenderà Champions ed Europa League. Il futuro è incerto: non si è ancora deciso come, quando e se i campionati e le competizioni europee continueranno. Una cosa è certa: prima con grande unione e senso di responsabilità bisogna sconfiggere questo “mostro”, poi si potrà tornare alla normalità e scegliere lucidamente la soluzione migliore da perseguire.
Tramite i social, fortunatamente, Rugani e Gabbiadini hanno fatto sapere che stanno bene, rivolgendo i ringraziamenti ai milioni di persone che hanno espresso la loro vicinanza. Tutti insieme si vincerà questa partita, lo sport è unione soprattutto in questi eventi.