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Di Sofia Menichelli. Giustizia e Femminicidio due termini che dovrebbero coesistere. La legge sul femminicidio disciplina diversi assetti volti a combattere frangenti di violenza in senso vasto, un immutabile manifestazione di volontà a volte intenzionale altre no , di levare la vita solo perché si è donne. Ormai non è solo l’uccisione ma la violenza fisica, verbale, psicologica giova sempre di più a sfavore delle donne, con un aumento del 77% delle donne uccise. il Parlamento ha approvato delle variazioni volte a tutelare le vittime di violenza domestica, ma con nessuna miglioria . Già le norme esistenti vengono applicate malamente, tempi di attesa lunghissimi, senza poi nessun beneficio. Ma allora qual è il criterio secondo il quale l’omicida viene processato perché la legge dice che non c’è differenza fra uomo e donna. L’ordinamento giuridico precisa che, se l’uccisione di una donna accade per mano di un coniuge o per mano di un individuo con il quale aveva instaurato rapporti sentimentali la pena aumenta , stessa cosa nel caso in cui la donna è incinta. Quindi una donna uccisa e/o violata da parte di un estraneo dovrà poi vedere delle pene ridotte solo perché a lei sconosciuto. Già qui i due termini entrano in conflitto fra loro. Come è possibile dar libertà a coloro che la tolgono.
Come fa a sussistere un femminicidio senza una legittima giustizia. un razzolare bene e predicare male, donne in attesa di una giusta punizione quanto il loro dolore. La legge dovrebbe tutelare le donne, garantire sicurezza e piena libertà di parola e pensiero, ma non fa altro che aumentare il terrore nelle vite , si ha la consapevolezza che i tempi di attesa trascurano situazioni mortali, come può una donna sentirsi al sicuro dentro una società di questo tipo. Come possono le nuove generazioni sentirsi al sicuro dopo i migliaia di casi avvenuti in precedenza, non c’è giustizia. Tutti i casi di femminicidio e violenza hanno un importanza tale da essere prese in considerazione prima di subito, nessuno può avere un criterio diverso dall’altro, non possono esserci uomini che addirittura successivamente alla violenza confessano di esser stati loro il male, e ad oggi camminare tranquillamente per strada. Non vengono ascoltate le ragazze che manifestano contesti spiacevoli, situazioni di difficoltà, parole di troppo ed a volte le parole segnano più dei gesti e non si ascoltano perché secondo la nostra Giustizia se non c’é l’atto di femminicidio e violenza fisica , non si è commesso nessun reato. Ma Il reato è non sentirsi al sicuro con i piedi per terra, ed avere la consapevolezza che non tutti siamo uguali agli occhi della legge.