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Di Francesca Zaza. Riaprirà il cinema, passerà questo tremendo periodo che ha fermato tutto, mondo dello spettacolo compreso. Riaprirà speriamo il prima possibile: ed allora ci sono tre grandi film che indubbiamente hanno colpito gli appassionati del genere horror.
Per gli amanti delle bambole e delle storie misteriose che si celano dietro esse, ‘’ Dead Silence ’’ è probabilmente uno dei miglior film da guardare. Diretto da J. Wan, il film statunitense, che rappresenta un continuo oscillare tra angoscia, paura e suspense, è riuscito a coinvolgere completamente lo spettatore, malgrado inizialmente non sia riuscito ad ottenere il successo meritato.
Due coniugi conducono una vita tranquilla fin quando un giorno, in un pacco anonimo, non ricevono un misterioso pupazzo da ventriloquo di nome Billy. Da questo momento si scateneranno una serie di terribili eventi che, in una corsa contro il tempo, porteranno il protagonista a scoprire gli aspetti oscuri che sveleranno la vera natura del pupazzo.
Per coloro che invece amano sperimentare l’inquietudine del soprannaturale, ‘’The Conjuring- il caso Enfield ‘’ e ‘’ Ouija’’ sono decisamente i film adatti a loro.
Secondo capitolo di una saga paranormale che vede protagonisti una coppia di demonologi, in ‘’ The Conjuring- il caso Enfield’’ gli elementi chiave, che rivestono il ruolo di filo conduttore di tutte le scene, o perlomeno della maggior parte di esse, sono la tensione e l’imprevedibilità di ciò che potrebbe accadere. Il coinvolgimento dello spettatore è tale che ci si trova quasi costretti a calarsi nell’ambientazione e ad immedesimarsi nei personaggi stessi.
Ancora una volta, ai coniugi Warren viene affidato il compito di indagare sui fenomeni paranormali che apparentemente tormentano la famiglia Hogdson, nella città di Enfield, suscitando terrore e facendo riemergere le nostre paure più nascoste.
Infine, parlando di genere horror, non si può non nominare ‘’ Ouija’’ , diretto da Stiles White. Ciò che in un certo senso diversifica totalmente questo film dai due precedenti è la scelta di rendere ‘’protagonista’’ un piccolo strumento che permette di entrare a contatto con le entità spirituali, la cosiddetta ‘’ tavola ouija’’. Ed è proprio grazie a questa continua ed intensa comunicazione tra vivi e defunti, attraverso quello che in apparenza sembra essere un gioco innocuo, che il film è riuscito a guadagnare l’approvazione di gran parte del pubblico.