Di Federico Manzi. Arrivato tra lo scetticismo generale dei tifosi giallorossi, l’ormai ex tecnico dello Shakhtar Donetsk,nel quale ha vinto praticamente tutto, Paulo Fonseca sembrava fino a qualche settimana fa sul punto di vacillare ed essere pronto a lasciare la panchina della Roma.
Accomodatosi nella capitale nel giugno 2019, successivamente al “No,grazie” ricevuto dall’attuale tecnico dell’ Inter Antonio Conte,la dirigenza americana decise di puntare sull’allenatore portoghese,affrontato in precedenza quando era alla guida dei campioni ucraini negli ottavi di finale di Champions League del 2018. In tre anni alla guida dello Shakthar riesce a conquistare la bellezza di ben 7 trofei nazionali,tra campionato,coppa e supercoppa di lega.
La sua prima stagione sulla panchina della Roma si conclude con un aspro quinto posto che ha lasciato molte incognite ed incertezze su quelli che dovevano essere i veri obiettivi della squadra capitolina. Fonseca che però, almeno fino alla sosta natalizia dello scorso anno è riuscito ad esprimere un bel gioco ,i giocatori seguivano alla lettera le sue indicazioni e si trovavano a meraviglia. Da Gennaio tutto è cambiato,con la Roma in netto declino,smarritasi di quell’identità che aveva stupito tutti nella prima metà del campionato. Quello che, però, ha mandato il portoghese sull’orlo del baratro è stato l’atteggiamento con il quale la sua squadra, da quel momento in avanti, affrontava ogni singola partita. Una squadra senza carattere,incapace di reagire alle difficoltà che le si ponevano davanti,incassando una sconfitta dietro l’altra. E in tutto ciò,mister Fonseca,non sembrava riuscire a poter cambiare questo trend negativo,non imponendosi mai duramente con i suoi giocatori.
Friedkin,infatti, subito dopo essere subentrato a James Pallotta nella dirigenza giallorossa,come prima cosa ha analizzato a fondo la posizione del portoghese,non avendolo convinto al 100%. Dopo un’attenta analisi(con all’ombra un possibile arrivo di Massimiliano Allegri) l’imprenditore americano ha deciso di confermare Paulo Fonseca sulla panchina della Roma,pretendendo-ovviamente- delle garanzie sul gioco della squadra e sui risultati.
Fonseca non è il miglior allenatore in circolazione – si sa- e magari una figura di spessore,con grande carisma ed esperienza come Antonio Conte sarebbe stato molto più utile alla squadra giallorossa per tornare ad avere quella mentalità vincente che manca da anni. Sarebbe stato il sogno di tutti i tifosi della Roma. Anche Massimiliano Allegri –accostato più volte ai giallorossi negli ultimi mesi- non sarebbe per niente dispiaciuto alla piazza di Roma: con la Juventus ha vinto tutto in Italia e arrivato due volte in finale di Champions League.
Ma Paulo Fonseca –un uomo di poche parole- è lì, ce la sta mettendo tutta per riportare la Roma dove merita di stare,non ha esitato un attimo ad accettare l’offerta giallorossa dopo che – Antonio Conte a parte- più di un allenatore hanno rifiutato le avance dei capitolini.
Quest’anno le cose sembrano essere cambiate: la conferma di un giocatore d’esperienza nella sua difesa a 3 come Chris Smalling è stata fondamentale; l’ingaggio a parametro zero del campione spagnolo Pedro che,insieme agli altri due “vecchietti” Dzeko e Mkhitaryan,forma un trio di spessore,capace di colpire in qualsiasi momento. La squadra è tornata a girare,a giocare e –cosa più importante- virano tutti nella stessa direzione per un obiettivo comune. Paulo Fonseca c’è, la squadra anche ed ora i tifosi giallorossi stanno tornando a sognare in grande.