Di Sara Scarozza. Passare una serata in discoteca, staccare dalla monotonia della settimana e dallo stress accumulato. E’ un modo per i ragazzi di sentirsi più vivi, sentire la musica ad alto volume che ti rimbomba nel corpo, una serata passata con gli amici per sentirsi più liberi, più leggeri, talmente tanto che viene l’istinto di provare qualcosa di nuovo, ma se non si è fortunati e coscienti dopo smette di esistere tutto, con la vita che finisce in un attimo. La prima volta in tanti troppi casi è anche l’ultima.
La discoteca è divertimento ma per Erika Lucchesi, 19enne di Livorno si è trasformata in un incubo, deceduta nella notte del 20 ottobre 2019 sul pavimento del “Jaiss” locale di viale Togliatti a Sovigliana, nel comune di Vinci a Firenze in seguito ad un cocktail letale di alcool ed ecstasy. Una vita spezzata troppo presto quella di Erika, che per puro divertimento ha deciso di provare cose nuove, una pasticca che per lei sembrava innocua, due per avere un effetto maggiore, qualche cocktail per essere più allegra, ingenuamente e in sua insaputa ha creato la propria rovina, ha creato le forbici che hanno tagliato il filo della sua vita. Una figlia tolta alla propria famiglia, un vuoto che nessuno potrà colmare ma che almeno ho trovato la giustizia che merita.
Era andata in discoteca per una serata di musica techno ma dopo qualche ora si è ritrovata con il fiato corto, il cuore che rallentava secondo dopo secondo, la musica sempre più lontana e i soccorritori arrivati troppo tardi quando anche la rianimazione non poteva più fare nella per lei. Due sono i condannati in seguito al processo effettuato davanti al Tribunale di Firenze, Matteo Nerbi amico di Erika, il giudice gli ha inflitto 3 anni di reclusione con il reato di spaccio di stupefacenti, dalla ricostruzione degli avvenimenti è venuto alla luce il fatto che è stato proprio lui a dare le pasticche di ecstasy alla ragazza, e accusato anche di morte in conseguenza di reato. Il secondo condannato è il tunisino Emir Achour con 4 anni e 8 mesi di reclusione anch’esso con reato di spaccio di stupefacenti ma assolto dall’accusa di morte in conseguenza di reato, ancora più grave la sua condanna in seguito al fatto che ha tentato di liberarsi dalle pasticche dandole a tutti i ragazzi presenti nel locale in modo da non essere arrestato dalla polizia posta all’uscita della discoteca in seguito alla morte della ragazza.