Di Rebecca Tosi. Questo 2020 sta mettendo a dura prova molte persone, per fortuna TVGNEWS spettacolo, sa come far vivere attimi di spensieratezza: lasciate i pop-corn nella credenza, oggi scacchiera alla mano e premete Play .Per le proposte di serie tv a casa, parliamo di una delle serie più chiacchierate del momento, attualmente nella top ten di Netflix, LA REGINA DEGLI SCACCHI. È una miniserie, drammatica, basata sull’omonimo romanzo del 1983 di Walter Trevis.
Quello che colpisce veramente di questa serie, è come in poche puntate siano riusciti a conciliare il vortice di emozioni forti provate dalla protagonista avendo a che fare con un tema delicato come la dipendenza. Ed è qui che arriva la parte morale, quella che deve far riflettere il pubblico, in quanto essere dipendenti è una cosa che manda l’essere umano fuori di testa, ma se hai qualcosa per cui vale la pena lottare (gli scacchi per la protagonista) diventa più facile cercare di uscire da quel tunnel che sembra cosi lungo e buio. La serie deve il successo anche al variopinto cast, si passa da Anya Taylor-Joy (Emma, Mad Max: Fury Road), che veste i panni di Beth, a Thomas Brodie-Sangester (il trono di spade). Inoltre quello che attrae è il fatto che la serie sia un’adattamento di un romanzo, già di per se molto noto, e che in un certo senso ha fatto come da “garante” allo spettatore, che incuriosito, ha iniziato la serie. Ultimo ma non per importanza bisogna nominare i due scrittori che hanno dato vita alla “regina di scacchi” Allan Scott e il due volte nominato all’Oscar Scott Frank. Questa mini serie sarà in grado di tenere compagnia e far svagare qualsiasi ragazzo, ma anche i più grandi, facendo si che, anche solo per qualche sera, non si debba pensare alla situazione in cui siamo catapultati quasi ormai da un anno.
La storia è ambientata negli anni cinquanta. Beth è una bambina di otto anni che vive in un orfanotrofio, dove viene regolarmente obbligata ad assumere tranquillanti, ma l’orfanotrofio è anche il posto dove impara a giocare a scacchi, grazie ad un bidello che lavora presso la struttura. La protagonista, vedrà il mondo reale solo all’eta di quindici anni, quando lascerà l’orfanotrofio. Inizia così un periodo fatto di successi, dati dalle sue vittorie a scacchi, la ragazza si vede sempre più spesso pubblicata sui giornali, “la ragazza prodigio degli scacchi”, ma questo successo suscita non poco scalpore, in quanto non si ritieneva possibile all’epoca che una donna battesse un uomo, anche se ad un semplice gioco come gli scacchi. Ed è proprio giocando a scacchi che fa il suo ingresso quello che può essere considerato a tutti gli effetti l’antagonista della serie, Benny Watts. Ovviamente la storia non è tutta rose e fiori, infatti la nostra protagonista lotta contro la dipendenza che si trascina dietro da quando si trovava in orfanotrofio, ma la sua lotta è solo ed esclusivamente per amore degli scacchi e per cercare di realizzare il suo sogno nel cassetto, diventare un grande maestro di scacchi. La serie ci porta però a scoprire anche il passato di Beth prima dell’orfanotrofio, il perché lei si trovi li, ma è solo all’uscita dell’orfanotrofio che si vengono a creare delle vere e proprie dinamiche che non permettono allo spettatore di staccare gli occhi dallo schermo.