Di Francesco Di Stefano. Un DPCM dietro l’altro; Governo che prende delle posizioni, Governatori delle regioni che lo smentiscono. Ministri talvolta impreparati: ritardi drammatici, vergognosi con i cittadini che stanno pagando un prezzo troppo alto per l’assistenza sanitaria che si sta rivelando non solo ampiamente insufficiente ma con risultati spesso nefasti. Perché molte delle migliaia di morti, soprattutto in questa seconda ondata ampiamente prevedibile che solo un Governo ottuso non ha saputo prevedere, sono da ascrivere a scelte non fatte, carenze strutturali di personale e di ambienti adeguati. Ministri non sempre in accordo tra loro: uno spettacolo francamente indecente di fronte a milioni di persone.
Durante l’epidemia da coronavirus, a Palazzo Chigi è stato trascurato un aspetto fondamentale, la tenuta mentale e psicologica dei cittadini. L’instabilità e l’incertezza ormai sono emozioni che hanno preso il sopravvento. Il Governo ha delle responsabilità: tutto ciò ha contribuito ad una maggiore confusione dal punto di vista dell’organizzazione lavorativa e mentale dei cittadini. Uno degli ultimi DPCM che sono stati emanati, riguarda la suddivisione dell’Italia in zone colorate, questo per evitare la chiusura totale del Paese. I cittadini e anche alcuni Presidenti di Regione non hanno preso bene questa suddivisione ma si aspettavano una scelta che riguardasse l’intero Paese. In questa decisione del Governo si denota una poca chiarezza, visto che durante la prima ondata dell’epidemia era stata fatta una scelta differente ed era stata depennata l’idea di attuare restrizioni su base regionale. La mossa politica attuata dal governo ha anche di conseguenza prestato il fianco alle critiche ”distruttive” dell’opposizione. Per trasmettere chiarezza e sicurezza ai cittadini bastava semplicemente attuare una comunicazione chiara, unica e specifica senza vedere politici di maggioranza e minoranza schierarsi nei tanti “salotti” . Nessuno mette in dubbio la difficoltà nel gestire questa situazione, ma sicuramente si poteva e si doveva fare molto meglio, alcune scelte che sono state prese hanno lasciato tutti un po’ interdetti. Ha fatto molto scalpore i soldi che sono stati stanziati per il bonus monopattino o per i banchi con le rotelle, che ora sono fermi nelle scuole chiuse. I cittadini avrebbero di certo preferito una maggiore chiarezza comunicativa e organizzativa.