Di Ludovica Lamboglia. Partita ostica quella che si è disputata questa sera allo stadio Olimpico di Roma. Decisiva per stabilire la squadra che si sarebbe qualificata agli ottavi di finale. La Lazio aveva due chance: vincere o pareggiare, d’altra parte il Bruges, per garantirsi la qualificazione, doveva portare a casa tre punti. Ma la sorte ha voluto che la squadra d’Inzaghi, dopo vent’anni, strappasse il pass per accedere agli ottavi, con un “prezioso” pareggio: 2-2.
Ad arbitrare il match questa sera era il fischietto turco, Cüneyt Çakır: prima volta per lui nel condurre le due squadre, nessun precedente.
La conduzione della partita da parte del direttore di gara, sembrava impeccabile fino allo scoccare del 35’ minuto del primo tempo. Çakır, ha sbagliato in una decisione non presa quando Sobol – già ammonito dopo appena un minuto e mezzo dal calcio d’inizio – stende Lazzari involato sulla destra. Il direttore di gara pecca nel non aver estratto il secondo giallo e il conseguente rosso per il difensore del Bruges, graziandolo. Il fischietto turco aspetta solo il secondo episodio tra gli stessi protagonisti, per espellere il difensore ucraino. Troppo tardivo nella decisione. Netto anche il rigore di Clinton Mata su Ciro Immobile: il difensore per un intervento imprudente, stende in area il centravanti biancoceleste prendendo in pieno il piede d’appoggio della Scarpa d’Oro e di conseguenza, l’arbitro, decide di fischiare il penalty. Decisione giusta questa, ma anche quelle prese nel corso della partita sui falli di mano e sui duri interventi di entrambe le squadre. Verso la fine il direttore di gara decide di ammonire Marusic, giustamente per perdita di tempo.
Dunque una prestazione di Çakır quasi impeccabile – se non avesse commesso quella sbavatura – designando così una macchia nella sua conduzione del match.