Di Susanna Cacciani . Aggressività, violenza, insulti, discriminazioni…tutto questo è ormai all’ordine del giorno. Non si può più camminare per strada senza temere di ricevere degli insulti; esporre le proprie idee senza essere derisi o criticati. Non si può più mostrare il proprio orientamento sessuale e baciare la persona che si ama per strada, perchè, un semplice bacio, potrebbe provocare l’ira di chi ancora crede che l’amore e la coppia debba necessariamente essere composta dal binomio, uomo-donna. Le donne non possono più camminare per strada senza il terrore di incontrare la persona sbagliata, ma non possono neanche più vivere con serenità nella propria casa, perchè un semplice momento di gelosia della persona con cui si condivide la propria vita, potrebbe strapparle a questo mondo. Per non parlare del razzismo, un problema che in un mondo così “moderno” e all’avanguardia non dovrebbe neanche più essere nominato, e che invece resta sempre troppo attuale. Tutto questo sfocia in un’eccessiva aggressività, che è alla portata di tutti, lo si può vedere in televisione, leggere sui giornali, anche i social media sono costantemente pieni di persone che litigano, che si insultano senza ritegno o vergogna, ma anche semplicemente camminando per strada si può essere tirati in mezzo a delle risse tra giovani, nate dal nulla.
La colpa di tutto questo? Tante le possibili cause: le droghe che oggi girano tra i giovani, la mania della superiorità e del potere che fa credere a chiunque che un pugno ben assestato possa essere tradotto nell’essere il migliore, la tv, i film, le serie tv e i videogames in cui guerre e sparatorie ne sono protagonisti e che magari inconsapevolmente influenzano le mentalità e le azioni di molti. In definitiva violenza e aggressività non hanno un luogo d’origine, ma esistono e perdurano perchè vengono alimentate ogni giorno sempre di più.
C’è, però, un aspetto più spaventoso di tutto questo, a cui magari in pochi fanno veramente caso. Nel momento in cui questi atti di violenza accadono di fronte agli occhi di un pubblico, tutti tacciono, la gente si nasconde nell’ombra, non interviene, non aiuta, anzi quasi stessero fotografando un evento degno di nota, tirano fuori i cellulari e riprendono la scena. Probabilmente è la paura o la codardia che blocca tali persone dall’intervenire, ma tutto ciò fa rabbrividire più dell’atto di violenza in sé.
In un mondo che sta crollando a pezzi di fronte ai nostri occhi, ogni tipo di diversità, viene messa da parte, oscurata, non esiste più tolleranza, ogni parola e ogni gesto vengono posti di fronte alla gogna mediatica di persone pronte a giudicare, a criticare, a ferire sia fisicamente che verbalmente, forse insoddisfatti delle proprie vite e invidiosi di chi una vita cerca ogni giorno di costruirsela o forse semplicemente per divertimento, per sfizio.
Tutta questa cattiveria e aggressività che potremmo definire “gratuite”, non permettono dialogo e confronto tra le persone, ma solo distacco e indifferenza, che portano inevitabilmente ad una sfiducia verso chiunque sia diverso. Dovremmo soffermarci un pò di più sulle parole e sulle azioni che ogni giorno diciamo e facciamo, dovremmo fare più attenzione a chi critichiamo e perchè lo facciamo, dovremmo iniziare a cercare un contatto tra di noi, iniziare a darci la mano, per rimettere insieme i pezzi di una realtà che sta sparendo di fronte a noi.