Di Mattia Liberti. La parola d’ordine nelle squadre dello Special One è sempre stata “personalità”, questo lo ha portato spesso a preferire giocatori con una certa esperienza e caratura internazionale. Allo stesso tempo però, il tecnico portoghese non ha mai avuto paura di buttare nella mischia calciatori giovanissimi, qualora avesse visto in loro la stessa caratteristica, anche in momenti importanti. A dimostrarlo oggi è il fatto che la sua Roma è la sesta squadra in Serie A con l’età media più bassa, considerando gli uomini utilizzati finora.
Mourinho non è certamente nuovo a queste cose, infatti in passato ha aperto le porte del grande calcio a giocatori come Santon e Morata, entrambi quando erano diciottenni, rispettivamente con Inter e Real Madrid.
Se pensiamo al presente invece, salta subito all’occhio l’utilizzo che ha fatto Mou di Felix Afena-Gyan, un 2003 proveniente dalla primavera, il ghanese in questa stagione ha collezionato ben 17 presenze con una splendida doppietta segnata contro il Genoa a Marassi. Mourinho ha regalato l’esordio in Serie A anche ad un altro 2003, Cristian Volpato, che alla sua seconda presenza, contro l’Hellas Verona, ha trovato anche il suo primo gol da professionista. Nella stessa partita è arrivata la prima rete nella massima serie anche per Edoardo Bove, ragazzo del 2002 al suo primo anno con la prima squadra, che fino ad ora ha collezionato 11 presenze tra tutte le competizioni. Ma ultimamente la più lieta sorpresa giunta dal settore giovanile giallorosso è Nicola Zalewski, altro classe 2002 che ha ormai da qualche partita guadagnato il posto da titolare sulla sinistra ai danni di calciatori decisamente più esperti come Vina ed El Shaarawy, coronando questo momento con la fantastica prestazione nel derby di domenica scorsa. Proprio nell’intervista post-derby Mou ha elogiato il ragazzo scagliandosi contro la stampa romana che lo aveva, a suo avviso, massacrato dopo la prova opaca contro l’Udinese, affermando che se fosse stato un allenatore che collassa sotto la stampa non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo giocare in una partita così delicata.
Questi ragazzi si sono rivelati una risorsa importante per il mister, che ad inizio anno lamentava la scarsa profondità della rosa giallorossa e quasi sempre mandava in campo gli stessi calciatori, mentre ora ha a disposizione più soluzioni per affrontare il finale di stagione al meglio.