Di Flavio Fioritto. Quando le aspettative sono alte il dover sostituire una persona diventa un compito molto arduo, specie se questa persona si chiama Valentino Rossi. Per anni The Doctor ha brillato di luce propria se pur competendo con campioni di altissimo livello, basti pensare a Marc Marquez, ma ora non si vuole parlare di questo, bisogna voltare pagina e cominciare a scrivere un nuovo capitolo della storia italiana in Motogp. Si deve iniziare citando due colonne portanti delle due ruote, come Pecco Bagnaia e Franco Morbidelli capaci di far appassionare al pari di Valentino, riuscendo quasi a sfatare un tabù su chi sarà l’erede del campione. Li aspetta un moto mondiale da vivere rispettivamente in sella alla propria Ducati, un ulteriore motivo per credere in questo predestinato e poi Franco Morbidelli con la sua Yamaha. Gli occhi vanno puntati anche su Enea Bastianini e Luca Marini ai quali si chiede di fare semplicemente bella figura, data la presenza di piloti più bravi e talentuosi rispetto a loro. Le potenzialità per figurare bene ci sono, i ragazzi sono giovani e hanno tutto il tempo per maturare ma ad accumunarli deve essere la sfrontatezza di gareggiare a testa alta con l’auspicio che ad affiancarli ci sia una moto degna di essere chiamata tale, altrimenti riporre fiducia su un pilota senza una moto competitiva è una speranza pronta a spegnersi sul nascere. Questo dimostra ancora una volta come ci voglia sì il talento e lavoro duro, ma anche il veicolo dalla propria parte.

 

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