Di Adrián Romero Montalt. Il 23 aprile è arrivato il momento della finale di Copa del Rey tra Valencia CF e Real Betis Balompié, l’ultimo biglietto a disposizione del Valencia CF per giocare in Europa League il prossimo anno e non dover dire addio alle proprie stelle. Alla fine, dopo una partita al cardiopalma, il Valencia è arrivato a un soffio dal sollevare la sua nona coppa e salvare una stagione agonizzante per i valencianisti. La partita è iniziata con un Valencia sommesso, in attesa dei loro avversari, come fa di solito la squadra di Bordalás quando affronta un avversario superiore. Il Betis ha chiaramente dominato l’inizio della partita e di conseguenza ha segnato il primo gol all’11° minuto, segnato da Borja Iglesias, dopo un cross in area di Bellerín. Il Valencia ha faticato a rimettersi in piedi, ma è tornato al 30° minuto dopo un movimento isolato che si è concluso con un bellissimo pallonetto di Hugo Duro su passaggio di Ilaix Moriba. Da questo punto in poi, la partita è diventata più equilibrata, con entrambe le squadre che hanno un certo numero di occasioni e il portiere del Valencia Mamardashvili che è stato un muro invalicabile per tutta la partita. Al 90° minuto il VCF ha avuto l’occasione perfetta per finire la partita dopo un contropiede iniziato da Bryan Gil, ma la difesa del Betis ha respinto il tiro di Soler all’ultimo momento. Nei tempi supplementari, le squadre erano al loro meglio, con più occasioni, più salvataggi spettacolari da Mamardashvili e più lotta e grinta da entrambe le squadre. Questa finale poteva essere risolta solo ai rigori e il destino ha deciso che è stato Yunus Musah, il giocatore della gioventù valencianista, a sbagliare per dare la vittoria al Betis. Non si può chiedere di più ai giocatori, hanno dato il massimo e hanno fallito, ma questa squadra e questo allenatore si sono guadagnati il rispetto dei loro tifosi e insieme solleveranno di nuovo il Valencia.