Di Maria Viviana Morini. Le statistiche parlano chiaro: il 31,5% delle donne ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica, sessuale o psicologica. Ci si domanda cosa avvenga nella mente degli uomini nel momento in cui infliggono tali atrocità nei confronti delle donne, e ad oggi, nonostante la forte sensibilizzazione sul tema della violenza non si hanno ancora delle risposte, tantomeno la diminuzione dei casi. Con il passare degli anni la violenza è diventata un fenomeno talmente sviluppato che si è radicato con estrema facilità in una società ancora poco attenta alla vita delle donne. Quest’ultime si chiedono come dovrebbero reagire di fronte ad un mondo che talvolta ignora le richieste di aiuto, rivolte a chi dovrebbe, invece, sostenerle ed aiutarle. Bisogna riconoscere che sono stati fatti dei passi in avanti nell’ accogliere le richieste di aiuto. Sono stati creati dei centri anti violenza, che si pongono come obiettivo quello di sostenere la donna psicologicamente e giuridicamente, assicurando loro l’anonimato. Un altro supporto proposto, potrebbe essere quello di accoglierle nelle cosiddette case rifugio: ovvero strutture dedicate a fornire un alloggio sicuro alle donne ma non solo, anche ai loro bambini, in maniera gratuita. Il fine principale delle case rifugio è quello di salvaguardare le vittime di violenza sia dal punto di vista fisico che psicologico. Nel caso in cui le donne cercassero un aiuto istantaneo, potrebbero contattare il 1522, si tratta di un numero attivo 24H su 24H gratuito, il quale accoglie le richieste di soccorso, da parte di operatrici specializzate, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari opportunità. Molte donne scelgono di non denunciare, per paura o per vergogna, e non è previsto costringere quest’ultime a chiedere sostegno. Ed è proprio per questo motivo che bisogna portare alla luce questi appoggi fondamentali, per le vittime inevitabilmente segnate dalla paura e dallo sconforto, dovuto dalle cicatrici evidenti o meno lasciate nella loro vita.
- Autore dell'articolo:Marco Palma
- Articolo pubblicato:7 Ottobre 2022
- Categoria dell'articolo:Cultura / DONNA / Femminicidio