Di Vanessa Morelli.. Viviamo in un mondo di false promesse e di diritti molto fragili, che al solo soffio di un vento del passato potrebbero cedere, lasciando solo l’amarezza della sconfitta morale e sociale umana. Secondo l’articolo 37 della costituzione italiana ‘’la donna lavoratrice ha gli stessi diritti, e a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore’’… Belle frasi da leggere sicuramente, se non fosse per il fatto che in media una donna in Italia, guadagna il 15% in meno rispetto ad un uomo secondo i dati ISTAT. Un dato tanto triste quando oggettivamente agghiacciante, uno schiaffo in faccia ai valori che dovrebbero fare da fondamenta di un popolo decente e che invece alimentati dall’indifferenza, ne determinano il degrado.  Da secoli, dobbiamo riconoscere che l’uomo si è divertito a rendere la donna oggetto di scherno ed umiliazione, spogliandola del minimo rispetto umano, limitandola al solo ruolo di madre, pretendendo spesso di poter decidere di lei, ponendo avanti unicamente il proprio ego.  Negli anni, grazie alla forza dell’unione, la donna ha iniziato a vedere se stessa non più come il barboncino imbellettato dell’uomo col cilindro ed il bastone, ma come mente perfettamente capace di fare e creare la propria identità ponendo se stessa al proprio centro. Ha capito che quelle frasi del tipo ‘’non sei in grado’’, ‘’torna in cucina’’ , ‘’questo non è per te ’’… e potrei continuare per ore, erano solo strutture arcaiche e preistoriche, di radici ormai marce. La disparità di genere è giornalmente alimentata purtroppo anche dalle stesse vittime, donne che dimenticano di continuare a lottare, decidendo quindi di accontentarsi delle ingiustizie passate e presenti, ed è proprio per questo che donne e uomini dovrebbero lavorare insieme per rafforzare il benessere comune e non rendere vani gli articoli 3 e 37 della costituzione di cui facciamo parte.

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