Di Giacomo Aversa. Partenza strepitosa è a dir poco se si vuole descrivere l’inizio dell’anno della squadra partenopea che oggi, 14 Ottobre, comanda la classifica della Serie A e il suo rispettivo girone di Champions League: Spalletti sembra aver trovato i giusti interpreti per far fare al Napoli quel salto di qualità in più che la affermerebbe una tra le più forti squadre italiane, se non la migliore.
Gioco veloce, preciso, si percepisce dallo schermo come ogni giocatore della squadra si senta a suo agio nel campo come se sapessero come e quando fare una determinata scelta: se c’è da velocizzare, la squadra aumenta i suoi giri e manda in tilt la difesa avversaria, se invece c’è bisogno di far calmare l’andamento del match, la squadra si chiude dietro e comincia a gestire il possesso con grande diligenza e astuzia tattica; ma anche nei momenti di “crisi” quando la partita non si sblocca o ancora peggio, quando si trovano a rincorrere l’avversario (esempio lampante, le due partite appena trascorse con Cremonese e Ajax), la squadra di Spalletti sa attendere il momento giusto per affondare l’attacco e trovare la via del gol, merito anche del tecnico che è riuscito ad usare perfettamente la lunga rosa fornitagli da un’ottima sessione di mercato: Spalletti ha a disposizione calciatori giovani e forti, ognuno con differenti caratteristiche ma che l’allenatore sa bene come sfruttare.
Purtroppo però le squadre del tecnico toscano, per DNA, partono sempre con una condizione sia fisica che mentale superiore rispetto alle altre squadre: in ogni inizio di campionato, i giocatori allenati da Spalletti sono bravissimi a farsi trovare pronti per affrontare qualsiasi partita ma con l’andare avanti del campionato, siamo abituati a vedere un netto calo da parte delle squadre di questo specifico tecnico.