Di Giacomo de Santis. Nel 2022 la musica è diventata sempre di più un prodotto da “fast food” e gli album finiscono nel dimenticatoio in tempo zero, cancellando quasi la magia che quest’arte creava.
La stessa sorte è toccata all’ultima fatica “Botox “di Night Skinny, produttore italiano che con gli ultimi lavori, Pezzi e Mattoni, aveva collezionato successi e dischi di platino uno sopra l’altro e che sperava di ripetersi anche con questo cd, non calcolando però una cosa fondamentale, il pubblico stesso. Quello che tutti noi ci siamo chiesti però è, questo lavoro è davvero di un livello così scadente da gettarlo all’istante?
La risposta è ovviamente no, produzioni da capogiro e strofe assolutamente dignitose da parte di quasi tutti gli artisti lo rendevano un prodotto più che dignitoso ma qualcosa è andato storto nel processo, anzi, sperimentare e cercare una chiave di lettura diversa non ha ripagato e sarebbe stato molto più facile limitarsi al compitino e accontentare il grande pubblico medio.
In sostanza Botox non rimarrà di certo negli annali, ma è l’ennesima prova che qualcosa sta andando davvero storto e i primi colpevoli siamo proprio noi pubblico.
Il disco, una compilation di brani che racchiude 40 tra gli esponenti mainstream italiani più importanti, Rkomi, Salmo, Coez e simili, aveva debuttato al primo post della classifica, complice anche il grande hype intorno al lavoro, facendo ben sperare tutti, ma l’accoglienza negativa da parte del pubblico ha fatto gelare il sangue a tutti i partecipanti dell’Lp.
Commenti negativi su commenti negativi hanno invaso ogni pagina, post o articolo che parlasse del progetto, etichettandolo come un lavoro commerciale e di plastica gettandolo subito nel dimenticatoio nella catasta di lavori usciti quest’anno.