Di Beatrice Lisi.
“Sustainable fashion” o moda sostenibile, etica, che si presenta con un approccio più responsabile e consapevole, contribuendo ad un’integrità ecologica; in forte crescita negli ultimi anni, ha l’obiettivo di creare una sistema che causi meno danni possibili all’ambiente. Si prediligono materiali ecologici come il cotone biologico, il caucciù, utilizzati da brand come Ocean o Timberland, definiti come brand più “green”.
La moda diventa più sostenibile e noi con lei; ma limitare i consumi non prevede una rinuncia allo stile, anzi è possibile creare outfit sempre più particolari, con l’abbinamento di capi diversi tra loro, si parla di “guardaroba capsula”.
Il primo passo da fare per essere più sostenibili, parte proprio dal guardaroba di ognuno di noi, è necessario capire quali capi sono necessari e quali no, in secondo luogo bisogna prediligere materiali sostenibili e dare una seconda vita a capi che non indossiamo più, dandoli in beneficienza o vendendoli.
Quando si parla di moda sostenibile, parliamo soprattutto di vintage e di vestiti di seconda mano.
“Second-hand”, seconda mano, un’ottima alternativa per un acquisto ecologico, dando una seconda vita a capi già utilizzati. Necessario è l’acquisto di capi di cui si ha bisogno, piuttosto che di tutti i capi, per non finire in una compravendita non in linea con i principi della sostenibilità. Comprando capi usati è possibile trovare pezzi unici, così da creare un proprio stile sostenibile ma alla moda.
Alcune catene di abbigliamento, inoltre, propongono outfit pronti per essere indossati ma con gli abiti di seconda mano ciò non avviene spesso, per questo è necessario affidarsi a diverse pagine social, che ci indirizzano sui capi di seconda mano e presentano diverse idee di abbinamenti; ciò non preclude il fatto che un abito di seconda mano può essere abbinato a capi nuovi e moderni.
Per quanto riguarda i capi di seconda mano, è necessario capire a cosa bisogna dare priorità, ossia cosa comprare e cosa no; molto spesso le scarpe e le borse di marca, presentano costi molto elevati quindi acquistarle è più problematico rispetto a camicie e magliette usate, con le quali si può stare più tranquilli a livello di costi e non avere problemi.
Ma non finisce qui, esiste un altro metodo, oltre alla compravendita, per sfruttare capi di seconda mano: il noleggio. Abiti da sera, scarpe, gioielli possono essere noleggiati, per periodi limitati; in questo modo si eviterà di comprare capi che verrebbero utilizzati in poche occasioni e ciò ci farà risparmiare.
Acquistare capi di seconda mano può essere utile e innovativo sia perché molti capi di qualità hanno costi davvero elevati, quindi comprarli usati abbatte il costo; ma anche perché acquistando usato si da priorità a capi unici, quindi soprattutto tra i giovani si ha meno omologazione, quindi tende a risaltare l’unicità di ognuno.
Di rilevata importanza per la moda sostenibile troviamo anche il Vintage, in voga in questi anni, per un look particolare dato da marchi e tendenze iconiche come ad esempio i jeans a vita alta degli anni Ottanta. Un capo vintage è riconoscibile in quanto presenta un’anzianità superiore ossia realizzato tra il 1920 e il 1980. Tutti i capi vengono realizzati mediante materiali sintetici e sono considerati pezzi unici, per questo anche il costo si presenta più elevato. Un’altra caratteristica sono le etichette di dimensioni maggiori e un po’ datate.
Second-hard o Vintage è comunque necessario verificare sia le taglie dei capi, in quanto possono subire variazioni, sia l’autenticità del prodotto che verrà acquistato, in quanto non tutti i capi sono adatti alla vendita. Ciò avviene principalmente quando si acquista online mediante diverse applicazioni come “Vinted”, app utilizzata ultimamente che permette di vendere e comprare capi usati. Oppure app che raccolgono tutti i brand sostenibili come “Good on You” che valuta i brand in base all’etica, offrendo una vera e propria consulenza al cliente. Tale app ha come madrina l’attrice Emma Watson, una paladina per la difesa dell’ambiente che si occupa di sostenibilità in questo settore.
Tendenze, vintage, abiti di seconda mano, tutto questo presenta la moda, stili diversi combinati tra loro. La moda è arte ma soprattutto identità e ogni persona è libera di esprimere il proprio stile perché essa non è categorica o restrittiva, ma è libertà di essere ciò che si vuole essere, senza giudizi.