Di Simone Balmas.
Non essere competitivi, non essere all’altezza delle aspettative, essere battuti dal proprio compagno di squadra. La sfera sportiva e personale che circonda il 2022 di Lewis Hamilton (7 volte campione del mondo di Formula 1) è carica di rammarico e delusione, ma in questo sport la differenza non la fa solamente il pilota. Lewis in questa stagione, quando ne aveva l’occasione, era sempre pronto a ricavare il massimo risultato possibile; la differenza che fa la sua qualità è notevole, eppure quest’anno non è stato messo nelle condizioni per dimostrare di essere il più veloce. La Mercedes-AMG Petronas F1 team, scuderia per la quale corre il pilota britannico ha sbagliato il progetto, costruendo una macchina non abbastanza competitiva per vincere il mondiale, cosa abbastanza insolita per un team che domina la massima competizione automobilistica da 8 anni. Non solo, quando si sono palesate circostanze favorevoli a lui e al team si sono verificati piccoli, banali e alterni errori di strategia in ogni settore che hanno vanificato gli sforzi di colmare il gap con rivali molto più forti, rendendo Hamilton vulnerabile agli attacchi avversari e incostante nel passo gara . Essendo anche il pilota più esperto, tra i due della formazione piloti, Hamilton si è preso carico di tutti gli sviluppi aerodinamici e più complessi nello studio della vettura, limitando così le sue potenzialità e la libertà di concentrare su fattori che sicuramente lo avrebbero reso più insidioso per gli avversari in pista. Lasciato solo perché forse una leggenda come lui è in grado di tirarsi in piedi da solo, un errore che la Mercedes non può permettersi. Ma Hamilton non è stato messo da parte solo dal suo team, ma dalla federazione. Il mondiale perso l’anno scorso all’ultima gara, con tutto lo scandalo per una pessima gestione della corsa e il non aver rispettato le regole da parte dei direttori di gara, apre una ferita ancora più grande nella persona del 7 volte campione del mondo. A fine 2022 la FIA ha scoperto delle irregolarità nelle finanze della Red Bull nel 2021 (scuderia rivale della Mercedes nel 2021 che ha strappato il titolo alla casa costruttrice tedesca) penalizzando la casa austriaca in maniera leggera per la quantità di denaro sforato. Soldi spesi che hanno portato a un maggiore sviluppo della monoposto che hanno consentito a Max Verstappen di vincere il titolo ai danni di Lewis. Un campione quindi privato della propria corona e che si trova a non essere tutelato dalla propria federazione.