Di Mattia Liberti. Fire and Blood, così come il titolo del libro di George R. R. Martin da cui è tratta la serie, fuoco e sangue, così come il motto di casa Targaryen, protagonista delle vicende, queste erano le premesse della nuova serie HBO, prequel de Il Trono di Spade. Ma HOTD non è solo questo, è anche cospirazioni, giochi politici, sete di potere, amore, sesso, tradimenti e onore, proprio come la serie che l’ha preceduta. Questa, ispirata al ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco, sempre frutto della penna di Martin, dal 2011 ha vinto 59 premi Emmy e attirato un numero record di fan, la maggior parte rimasti delusi nel 2019 dall’ottava e ultima stagione, giudicata come una fine indegna per una serie di quel calibro.
House of the dragon aveva quindi l’arduo compito di riconquistare i disillusi fan di Westeros, il continente immaginario in cui si svolgono entrambe le serie. Per farlo è stata scelta una parte di Fire and blood conosciuta come la “Danza dei draghi”, un periodo caratterizzato da una guerra fratricida di successione interna ai Targaryen, la casata regnante, il cui potere deriva proprio dalla capacità di addestrare e cavalcare i draghi.
La prima stagione è stata di fatto un lungo ma necessario prologo a quello che sarà il vero e proprio conflitto, coprendo un arco di tempo di circa 24 anni, per questo ci sono stati molti salti temporali, che hanno provocato alcuni cambi di attori, anche nei ruoli più importanti. Tra questi, ad esempio, prima Milly Alcock e poi Emma Darcy hanno interpretato la principessa Rhaenyra Targaryen, figlia di re Viserys I, che in assenza di eredi maschi la nomina erede al trono tra lo sconcerto di tutta la corte in quanto donna; la sua pretesa sarà poi contestata da Aegon Targaryen, figlio del re e della sua seconda moglie Alicent Hightower. Alla morte del sovrano si verranno a creare i due schieramenti, i sostenitori di Aegon, i verdi, dal colore di casa Hightower e i neri, sostenitori della principessa, il cui più grande alleato e Daemon Targaryen, uno dei personaggi più amati della serie, fratello del re e marito di Rhaenyra (nella casa del drago era usanza sposarsi anche tra parenti).
Nonostante la grande mole di informazioni e i salti temporali, questi episodi sono stati di altissimo livello, grazie ad una scrittura e un casting realizzati magistralmente, che non hanno mai permesso alla storia di risultare scollata né al cambio di attori di sembrare eccessivamente forzato. Oltre a questo, una nota di merito va sicuramente alle musiche e alla regia, che ci hanno regalato delle scene veramente da pelle d’oca.
Con questa notevole prima stagione le aspettative dei fan di Game of thrones sono state assolutamente rispettate, se non superate, ma ne sono state create di altissime per la già confermata seconda stagione e per la altre a venire.