Di Valeria Di Poli.
Poche ore fa Fimi ha svelato i nuovi dati riguardanti il mercato musicale italiano e globale. I dati parlano chiaro, il mercato musicale italiano è in forte crescita, non solo rispetto al suo excursus storico ma soprattutto rispetto al mercato musicale globale. L’ improve registrato è dell’ 11% per l’Italia, contro il 9% del globale. E’ un risultato molto significativo, segnato dall’evoluzione della discografia italiana e dall’inizio del superamento della pirateria che per anni è stata responsabile del calo delle vendite.
Anche IFPI ( International Federation of the Phonographic Industry ) ha detto la sua, pubblicando un report che ha preso in esame le modalità di consumo del prodotto musicale da parte del pubblico, in evidenza è l’aumento del tempo trascorso ad ascoltare musica rispetto al 2021.
Tra i dati evidenziati da Fimi, la riconferma del vinile; nonostante ci sia stato un decremento del 2.2% sul totale delle copie fisiche erogate, la vendita dei vinili sembra essere una costante nel totale effettivo. Quest’anno il vinile è il formato fisico più venduto, 56% sul totale delle copie, con un aumento dell’ 11.7% rispetto allo scorso anno. A livello sociale questo dato segna un ritorno alla necessità di avere qualcosa tra le mani che rimanga nel tempo, che non scompaia con la stessa facilità di un “rimuovi” da una playlist Spotify.
Resta salda e affermata la crescita dello streaming su piattaforme digitali verificate, con un improve del 17.7%.
Abbiamo un’Italia sopra la media Europea, con ricavi totali da 26 miliardi di dollari.
Ad agevolare questo incremento è sicuramente la pubblicità e i ricavi ottenuti dai social media, in particolare TikTok e Instagram.
La speranza è forte e passo dopo passo si sta trasformando in concretezza, una realtà per l’Italia che si è spesso sognata, guardata da lontano, con la coda dell’occhio sempre rivolta all’estero. Le nuove generazioni hanno ambizioni forti, piene di passioni, convinte di valere e di meritare un posto nella scena mondiale.