Di Victor Pontes.
É ben noto come il calcio sia presente nella vita di tutti. È lo sport più popolare del pianeta, dove il suo principale evento, la Coppa del Mondo, ha più di 3.3 milliardi di spettatori proveniente da tutto il pianeta. Molti sono veramente appassionati di questo sport e questo può anche andare oltre i limiti. E quando parliamo di passione per il calcio, dobbiamo parlare del più grande campione delle coppe, Il Brasile.
Con le cinque stelle sul petto della sua divisa della nazionale che fa riferimento ai 5 titoli mondiali vinti, Il Brasile è il paese in cui è considerato strano non guardare il calcio. Passeggiando per le strade delle principali città, come Rio de Janeiro e São Paulo,vedere un campo da calcio ad ogni angolo È un scenario ricorrente nella quotidianità di un brasiliano. Tutta questa passione fa si che, secondo la classifica della federazione responsabile di tutto il calcio professionistico del mondo, la FIFA, nelle prime 10 squadre con la tifoseria più grande del mondo 3 siano brasiliani (Flamengo, Corinthians e São Paulo), con Flamengo, di Rio de Janeiro, primo con circa 42 milioni di fan.
Con una media dello scorso anno di 55.000 tifosi per partita nel suo stadio, il famoso Maracanã, il Flamengo è conosciuto per i suoi fan appassionati, che sono guadagnati il soprannome di “La Magnetica” . Mosaici e cantici rendono lo spettacolo rosso nero nella Città Meravigliosa. E come ogni tifoseria fanatica del suo club, è inevitabile che appaiono gruppi ancora più fanatici, di tifo estremo.
Una pratica molto comune nel mondo del calcio è la creazione di ciò che è noto in europa come ‘Ultras’. Una sorta di “forza speciale” dei tifosi di calcio. Gli Ultra sono responsabili della creazione di inni, bandiere e hanno anche una certa influenza politica all’interno di una squadra. In molti casi gli Ultra possono comportarsi violentemente, sia dentro e fuori dello stadio. E in Brasile, non sarebbe diverso. Chiamati di “Torcidas Organizadas”(Tifosi Organizzati) gli Ultras in Brasile sono stati responsabili di numerosi casi di combatimenti, omicidi oltre ad avere un coinvolgimento con fazioni criminose. La Torcida Jovem, la principale Organizzata di Flamengo, è stata vietata dal Maracanã dalla Corte di Giustizia di Rio de Janeiro nel marzo di 2023 a causa dei combattimenti prima del derby contro Vasco da Gama, il 5 dello stesso mese, dove 8 persone sono state ferite gravemente e una è deceduta. Ma questo è tutt’altro che un caso isolato di violenza nel calcio brasiliano. In un sondaggio annuale condotto da un centro di ricerca presso l’Università di Salgado de Oliveira, sono state registrate 157 morti dovuti a combattimenti delle Organizatti tra il 2009 e il 2019.
Nonostante i tragici eventi, in molti momenti difficili della sua storia, è stato nel calcio che il popolo brasiliano ha trovato motivo di festeggiare; il mondiale di 1970 era in mezzo a una violenta dittatura militare, nel 94 il quarto campionato è venuto dopo una delle più grandi crisi inflazionistiche nella storia del paese. È comprensibile che la gente prenda il calcio molto sul serio. È passato dall’essere uno sport allo stile di vita. E finché continueranno ad esserci 22 uomini che corrono dietro a un pallone, ci saranno sempre miglioni di brasiliani appassionati a tifare.