Di Vanessa Morelli.

Una serie tv che mette in risalto i concetti distorti e malati di lealtà, potere, forza, coraggio ed identità. Si parla della serie tv ” The good mothers”, in prima visione dal 5 aprile su Disney+, la storia di madri e donne del domani che scelgono di prendere in mano la loro identità e mettere la loro impronta in un mondo vissuto da loro ma governato da altri, i loro padri e mariti che credono di avere il diritto di muovere le loro azioni, i loro sorrisi, i loro silenzi e i loro passi a propria immagine. Donne che ancora nello scorso decennio vengono imprigionate nelle loro mura di casa, considerate incapaci, ma in realtà forse temute, sgridate solo per aver provato a dire la propria in un contesto totale di censura. Tutti indottrinati nel male, credono che la realtà vissuta da loro protagonisti sia normale e giusta, la tanto ambita e amata LEALTA’ che però li porta ad ammazzare le mogli al primo ”sbaglio”, a chiamare puttana una figlia, solo per aver pensato anche solo per 5 secondi alla propria persona, anche solo per aver messo del rossetto rosso sul suo viso, diventato poi sangue e lividi. Una lealtà spacciata per tale che invece risulta essere pura e maligna manipolazione, nel mettere una maschera da pecorella per poi trasformarsi nel più feroce lupo. Si fanno chiamare uomini di lealtà… ma invece si parla di Carlo Cosco che nel 2009 fa tornare la moglie Lea Garofalo con la loro figlia Denise, per 7 anni nascoste da testimoni di giustizia, nell’inferno più nero, torturandola e uccidendola poi, facendo sembrare il tutto così normale. Si parla ancora dell’omicidio di Maria Concetta Cacciola, una delle morti più crude e mostruose, gli occhi feroci e sdegnati di un padre, e la remissione e complicità di una madre, che uccidono la propria figlia facendole ingerire dell’acido, spacciando il tutto poi per suicidio. La storia di Giuseppina Pesce condannata a morte dalla stessa famiglia che in seguito, sfrutterà senza vergogna i suoi figli per riportarla da loro, così da renderla l’ennesima vittima, ma così non sarà, perché proprio il suo più grande punto debole diventerà la sua più grande forza, che le permetterà quindi di vivere e collaborare, da testimone di giustizia, contro i mostri del suo passato e presente.  In un mondo governato dalla ‘ndrangheta tutto ciò pare essere pura normalità, famiglie con la bocca piena e marcia di frasi come ”famiglia e lealtà”, ma che invece non aspettano altro che trovare il tuo punto debole per poterti colpire e renderti una loro marionetta.

Una serie tv che ci porta in profondità delle varie circostante interne allo sfondo mafioso che muovono le fila della malavita. Uomini che prima si facevano grandi attraverso la violenza e che man mano diventano sempre più piccoli e marci nelle loro azioni. Un punto di vista diverso e necessario per il pubblico, che tocca con mano il dolore e la sofferenza che spinge ad una fame straziante di necessità di uscire dalla costrizione per affacciarsi ad una prima libertà.