Di Carmela Nuzzolese. Milano. 29 aprile 2023. Sono quasi le sei del mattino quando una donna, intenta a prendere il treno che da Milano centrale l’avrebbe portata a Parigi, viene trascinata in uno degli ascensori della stazione centrale e viene brutalmente picchiata e violentata.
Una violenza, una sopraffazione dell’uomo sulla donna. L’ennesima.
La violenza carnale si affianca più spesso di quanto si pensi alla violenza psicologica e questo caso può esserne uno dei tanti, troppi esempi lampanti: la vittima, infatti, adesso è in cura presso un professionista.
La violenza ha troppe sfaccettature. Gli stupri e le violenze sono in aumento. Non possiamo più dire di vivere in un posto sicuro, dietro l’angolo può accadere veramente di tutto. Fidarsi di qualcuno, ad oggi, sta diventando realmente difficile, se non anche addirittura impossibile. C’è un forte terrorismo psicologico che si introduce nelle nostre vite e ci fa aver paura anche di uscire di casa.
Una soluzione al problema sembra non esserci. Le istituzioni e la legge non sempre sono dalla parte delle vittime. Gli uomini violenti non sempre vengono denunciati, ma quando ciò accade le istituzioni sono praticamente assenti. Quante volte abbiamo sentito di donne ammazzate dal loro “uomo” dopo che avevano comunque sporto denuncia? Dopo che avevano cercato aiuto altrove? Quante sono state ferite con l’acido e, ad oggi fortunatamente vive, vanno avanti pur sapendo che quello che erano prima dell’ “incidente” non lo saranno mai più e tutto ciò deriva da un “uomo” troppo geloso? La risposta a tutte queste domande è una sola, ed è comune a tutte le situazioni: troppe. Non basta aumentare i controlli in stazione. Non basta sensibilizzare sui soliti argomenti che, alla lunga, purtroppo, perdono efficacia. La gente all’ennesima notizia di violenza, preferisce cambiare canale. Serve un tempestivo intervento da parte dello Stato, della legge. Abbiamo diritto alla libertà, è la nostra Costituzione a dirlo. Libertà non significa vivere nella paura di uscire di casa, di fare esperienze. Libertà garantita dalla Costituzione significa che laddove si verificano episodi di violenza di un uomo su una donna, ma anche viceversa, le denunce non restano accantonate a prendere polvere, ma fanno in modo che chi le riceve faccia concretamente qualcosa. C’è bisogno di meno burocrazia e più fatti.