Di Abraham Bisignano. Ennesima doccia fredda in Brasile per Charles Leclerc, dove abbiamo avuto conferma che se la fortuna è cieca, la sfortuna ci vede davvero benissimo.
Già perché il monegasco ha iniziato il weekend ad Interlagos partendo da una buona qualifica al venerdì, con la seconda posizione al fianco del solito Max Verstappen.
Poi la scelta, che poteva rivelarsi il vero asso nella manica per Ferrari, di sacrificare la qualifica shootout e la sprint race allo scopo di conservare una gomma rossa nuova per la domenica.
E se il weekend sprint è sicuramente il format meno adatto per preparare la vettura al meglio per il Gran Premio, possiamo dire però che la Ferrari era sicuramente arrivata avvantaggiata rispetto alla diretta concorrente Mercedes: evidente infatti il vantaggio nella gestione degli pneumatici, con i dati che lo hanno confermato già nella gara sprint.
I presupposti erano quindi i migliori per Charles: chiaro, non per impensierire Verstappen, ma certamente per colmare quel gap di circa 20 punti tra la Ferrari e la Mercedes nel campionato costruttori.
Purtroppo però non è stata la sua giornata…
Il guasto nel giro di formazione è la ciliegina sulla torta se pensiamo alla lunga serie di eventi più o meno sfortunati che da tempo interessano Leclerc e la Scuderia di Maranello.
Un guasto quasi banale, che stando alle prime ricostruzioni riguarderebbe l’elettronica e in particolare il sistema brake by wire, andato in blocco d’improvviso, spegnendo di colpo la monoposto, che è finita rovinosamente sulle barriere, rimanendo irreparabilmente danneggiata.
A questo è seguito un team radio di Leclerc estremamente chiaro ed esplicativo: in preda alla disperazione si chiede come sia possibile che abbia tutta questa sfortuna.
Affranto quindi per l’ennesima disfatta non voluta, ai microfoni della stampa italiana si sbilancia, parlando, più o meno ironicamente, della necessità di un viaggio a Lourdes vista una stagione come questa.
Cominciano a diventare tante le batoste, e tante ovviamente sono anche le critiche che arrivano al pilota, come se fosse solo lui a gestire il corso degli eventi.
La verità è che questo giovane talento, che con tanta passione guida per la scuderia più bella del mondo, quella che sin da bambino ha amato, si è trovato in mezzo ad un vortice di eventi sfortunati sui quali lui purtroppo non ha il controllo.
E chissà che magari, arrivati a questo punto, un po’ di acqua santa lo aiuti veramente a ritrovare la via smarrita…