Di Francesca Spano. La paura che un giorno non si possa più beneficiare delle piccole cose, quelle a volte ritenute banali ma senza le quali non riusciremmo a vivere, è una ipotesi che si fa sempre più concreta. Pensare che siamo noi stessi, esseri umani, i promotori di questa condizione e quindi artefici del nostro stesso male è paradossale. Prediamo come esempio il semplice e puro gesto di ammirare un monumento e pensiamo di non poter svolgere questa azione. E’ inconcepibile. Eppure questo trova la sua concreta realizzazione in India dove martedì sette novembre, turisti e fotografi hanno dichiarato e documentato che una delle sette meraviglie al mondo ovvero il Taj Mahal non è visibile per una densa nube di smog che sta avvolgendo la città. È frustrante e lacerante questa condizione che rende esplicito il fallimento dell’essere umano in quanto responsabile da un lato di un disagiante problema ambientale, quale l’inquinamento, e dall’altro del deterioramento di un immenso patrimonio culturale che pone le basi e identifica la nostra popolazione e di cui siamo i principali eredi. Ma non è l’India l’unico luogo in cui l’inquinamento colpisce beni di estrema rilevanza culturale ma possiamo considerare questo un problema che accomuna diversi stati. Prendiamo in considerazione una indagine condotta e pubblicata giovedì nove novembre dall’ Agenzia Enea in cui è stato dimostrato come l’inquinamento causato da automobili, riscaldamento e industria è tra i principali responsabili del degrado del patrimonio culturale. In particolar modo sono stati presi in analisi tre siti patrimonio dell’UNESCO ovvero la Reggia di Caserta, la cattedrale di San Doimo a Spalato in Croazia e la Residenza di Würzburg in Germania. Penso che nessuno sia pienamente consapevole del male che ci stiamo causando, permettendo che questo fenomeno, latente per le nostre vite, accresca sempre più. E come se avesse affondato così profondamente le sue radici da risultare vana qualsiasi azione in grado di sradicarle. Ma se provassimo a cambiare prospettiva? Non pensare a voler eliminare nell’immediatezza il fenomeno perché ,difatti ,è impossibile ma partire dal nostro piccolo. Si tratta di compiere azioni che possano contribuire a limitare e ridurre il problema così da ritornare a godere delle piccole cose come ammirare un monumento. Si tratta di partire dal nostro piccolo preferendo a volte una passeggiata all’aria aperta piuttosto che spostarsi con la macchina oppure conservare una carta in borsa piuttosto che gettarla a terra . Si tratta di metterci impegno e volontà. Si tratta di porre le basi per un futuro migliore.