Di Edoardo Pacioni. Il calcio sta diventando e lo stiamo già constatando uno sport costoso da vedere. Gli abbonamenti negli stadi partono da 300 euro e ultimamente hanno subito una maggiorazione non indifferente rispetto a pochi anni fa. Tutto questo avviene nel migliore dei casi e se si voglia fare un abbonamento annuale appunto.
I prezzi, nel caso si voglia andare a vedere una partita importante come un derby cominciano a diventare importanti. Solitamente la curva viene riempita da abbonati e un semplice tifoso che vuole vedere una partita una tantum si vede costretto a prendere i biglietti per un posto in tribuna e lì i prezzi partono dai 60 euro nel migliore dei casi.
La soluzione prediletta dagli italiani è da sempre stata guardare le partite in tv e con l’avvento di società come Sky e Dazn il mercato è cambiato a poco a poco in maniera inesorabile.
La piattaforma stream Dazn ancora una volta si è aggiudicata tutto il campionato di serie A per le stagioni a partire dal 2024 fino al 2029 ricordando che anche al momento gode di questa esclusiva. Questo cosa comporta? Per essere sicuro vedere tutte le partite della propria squadra del cuore deve necessariamente acquistare un abbonamento Dazn e non Sky, altra piattaforma che gode solamente di alcune partite, altrimenti rischia di non trovare in trasmissione diverse partite della propria squadra. In breve Dazn ha il monopolio italiano al momento e per i prossimi 5 anni.
Ciò comporta delle azioni che Dazn può permettersi di compiere, come un aumento di prezzo dei propri abbonamenti. Parliamo di un aumento con un’oscillazione che va dai 20 a 30 euro al mese circa (con l’abbonamento meno costoso) rispetto agli scorsi anni.
Ciò che fa ancor di più storcere il naso non è solo il prezzo ma la qualità del servizio offerto dalla piattaforma. Più e più volte sono stati riscontrati problemi di visione delle partite con l’applicazione che non garantiva una corretta visione delle gare, cosa che agli utenti non è andata mai giù.
Costi in aumento costante e qualità non sufficiente sono le armi più forti utilizzate dai siti pezzotto per macinare clienti giorno dopo giorno. Questi siti illegali di stream sono un vero e proprio problema di pirateria nel mondo degli sport. Offrono a prezzi stracciati lo stesso servizio e anche altri a clienti che, consci dei rischi delle sanzioni, accettano l’offerta.
Altro problema al centro della questione sono le piattaforme streaming che trasmettono illegalmente le partite ufficiali “senza chiedere un compenso” ai propri utenti (guadagnando dalle pubblicità online) aggiungendo altro danno economico al mercato sportivo.
E mentre l’utente medio se ne frega delle conseguenze guidato dal motto “figurati se mi beccano” le persone dietro agli stream illegali si riempiono le tasche senza preoccuparsi troppo delle sanzioni.
Tuttavia ad oggi i modi per risolvere la questione stanno venendo a galla, primo tra tutti l’uso dell’IA che tramite algoritmi sta diventando sempre più esperta nel rintracciare siti pezzotto, risalire ad utenti, bloccare il sito e punire i colpevoli.
Il problema c’è, la soluzione è in via di sviluppo, l’altro passo dev’essere fatto dalle piattaforme ufficiali di stream di qualsiasi tipo di campionato calcistico o sportivo.
Il portare avanti campagne contro la pirateria deve comunque avere ripercussioni sugli abbonamenti. Mi spiego meglio, eliminata la pirateria e garantita una corretta e ufficiale vendita di abbonamenti, il prezzo logicamente deve essere ridotto. Questo perché i soldi precedentemente persi con la pirateria sono ora correttamente assicurati alle piattaforme ufficiali e perché ricordiamo, il calcio dev’essere uno sport di tutti e per tutti.