Di Giorgia Izzo. “Vorrei congratularmi con ogni singolo atleta di questo gruppo, presenti e non, per la loro capacità dimostrata in questi anni di mettere da parte qualsiasi voglia di prevalere sull’altro a favore di uno spirito di squadra e di unione con l’obiettivo comune di raggiungere risultati che brillano d’azzurro e non di nomi propri”.
E’ così che esordisce Gianmarco Tamberi, il rappresentante capitano della squadra di atletica italiana, di fronte al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Un messaggio chiaro che evidenzia la vittoria più grande per la nazionale italiana.
L’atletica leggera, uno sport che racchiude in sé varie discipline e che riguarda nella maggior parte delle volte singoli individui, che si mettono alla prova giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento fino al giorno della gara in cui ognuno di essi si sfida pronti a scoprire chi è il più forte, il più bravo o forse chi ha lavorato più sodo durante l’anno.
Eppure ogni atleta gareggia portando il nome di una squadra, di una nazione ed è soltanto grazie al sostegno che ognuno di essi si trasmette, all’amicizia e al legame che condividono insieme alla determinazione e alla passione per questo sport che riescono a superarsi ogni volta di più.
Questo tipo di attitudine ha fatto sì che la squadra di atletica italiana raggiungesse risultati che fino a pochi anni fa si potevano soltanto immaginare.