Di Claudio Di Fausto. Cambiano i giardinieri o,meglio, i curatori i maestri ma il risultato è sempre lo stesso.Nel creare giardini siamo stati, nei tempi lontani, invidiati in tutto il mondo per gli accoppiamenti dei colori nella scelta delle piante, inserendo ruscelli e fontane ad arricchire il panorama a dare nutrimento.Lo scorrere delle stagioni gli improvvisi e repentini cambiamenti del clima hanno dato motivi di protezione e cura per preservarne l’integrità. Nel tempo, in questi tempi, si è andati sempre più a tagliare fare appassire a deviarne i nutrimenti ad abbattere le fontane. Si è reso arido scuro cupo il panorama. Le piante infestanti hanno il sopravvento, succhiano la linfa vitale alle altre, che senza opportune difese sono destinate a soccombere. Eppure, chi ha dato mandato ai nuovi, alla cura al cambiamento a nuova vitalità, colore del giardino è rimasto colpito dalle loro convincenti e suadenti promesse.Di ogni pianta di ogni fiore un buon giardiniere ne cura la vitalità.Mantiene l’armonia.Favorisce le diversità cromatiche.Non taglia piante le tutela e se non riesce ne pianta un’altra.Questi nuovi Giardinieri ne curano solo alcune, prediligono un colore, che deve primeggiare,non vedono diversità, sfumature.Vanno spediti nel loro LAVORO,gli è stato dato potere,lo usano a loro piacimento,si sentono i soli padroni fruitori del GIARDINO.Certo le stagioni incidono nella riuscita di un buon lavoro, ma questa sembra una stagione che si prolungherà nel tempo se non si vogliono ascoltare i consigli che i fiori e le piante stanno lanciando.Non permettiamo che ci sia solo un unica visione monocolore.In fin dei conti noi vediamo tutti i colori dell’ARCOBALENO.
- Autore dell'articolo:Marco Palma
- Articolo pubblicato:14 Aprile 2024
- Categoria dell'articolo:Politica