Di Edoardo Cafaro. La magia della Champions League continua in questi quarti di finale di andata: dopo lo sfavillante martedì di gare, il mercoledì non è da meno. In scena, al Parco dei Principi, PSG contro Barcellona, il potere economico contro il potere delle idee. Vincono i blaugrana con il punteggio di 2 a 3 e si prende la copertina il brasiliano ventisettenne Raphinha, autore di una doppietta decisiva. Parte con più convinzione il PSG, ma è il Barcellona che passa avanti nel punteggio e Raphinha apre la lattina dell’incontro. Poi, fiammata dei parigini, che nel giro di 3 minuti ribaltano il punteggio, portandosi sul momentaneo 2 a 1 con le reti prima dell’ex Dembélé, poi di Vitinha. Mette mano alla panchina il mister della formazione spagnola Xavi e spedisce in campo Pedri e Christensen, i quali risulteranno fondamentali. Il gol del 2 a 2 arriva all’ora di gioco e Raphinha corona una super prestazione, su assist di Pedri. La ciliegina sulla torta, però, la piazza il difensore danese Christensen, che con uno stacco aereo importante colpisce di testa e completa la remuntada. Una sfida che già dai nastri di partenza prevedeva delle bollicine, tant’è che lo scontro è iniziato anche prima del fischio del direttore di gara, in cui l’attuale allenatore del PSG ed ex Barcellona, Luis Enrique, si è proclamato come vero portabandiera della filosofia calcistica catalana, al contrario del suo collega Xavi. La sconfitta arrivata nella serata parigina, però, ha spento qualche riflettore sul tecnico dei padroni di casa. Il ritorno, datato Martedì 16 Aprile, promette scintille e il Barcellona avrà il vantaggio di giocare la gara decisiva davanti al proprio pubblico, allo Stadio Olimpico Lluis Companys, anche detto Stadio Montjuic.